Prima di tutto auguriamo un buon 2014 che sia iniziato nel migliori dei modi.
Ora vogliamo rinfrescare la memoria su cosa è l’anatocismo bancaria e come fare opposizione a un decreto ingiuntivo notificato dalle banche

Le banche nel corso degli ultimi decenni hanno spesso approfittato del loro ruolo per ingannare i loro i clienti commettendo illeciti di vario genere,sia con risolvi civili che penali.

Oggi a seguito della crisi economica,molto aziende si trovano in stato di difficoltà e spesso sono oggetto di notifica di decreto ingiuntivo ex art.50 T.U.B.
Difendetevi sempre da ciò e fatelo tassativamente entro i termini stabiliti dalla notifica che normalmente sono di 40gg cime previsto dal codice di procedura civile,non lasciatelo mai scadere perchè diventa un atto esecutivo e perdereste qualsiasi possibilità di opporsi.

Sappiate che nel 90% dei casi quello che contestano le banche è sbagliato,gonfiato ed illegittimo e ci sono tutti gli strumenti tecnico contabili per difendervi correttamente.
I tempi di solito sono molto stretti e non sempre sono sufficienti ad operare correttamente,quindi la cosa migliore è organizzarvi,raccogliere la documentazione necessaria e rivolgervi ad esperti del settore.

Per entrare nel merito dei vostri rapporti bancari di conto corrente,dovete sapere che oltre l’usura della quale ultimamente si sente spesso parlare,che è estremamente diffusa proprio nel contratto di conte corrente bancario ci sono altri illeciti di tipo civile che riguardano le varie pattuizioni fra cui la capitalizzazione periodica,l’anatocismo e le commissioni di massimo scoperto e le spese di vario genere che spesso vengono arbitrariamente applicate.

Ricordatevi,che le banche hanno l’obbligo quando notificano un decreto ingiuntivo,di provare,depositando ed esibendo l’estratto conto,che il credito è vero e liquido,inoltre devono provare che tutte le somme richieste siano state realmente erogate.

La somma delle partite che hanno generato il saldo contabile formano il debito che la banca vi ingiunge di pagare,e proprio queste partite saranno l’oggetto di verifica contabile da esperti che ricalcoleranno e riconteggeranno tutte le poste che sono state indebitamente conteggiate.

La nuova normativa,tutela il correntista che ha diritto a ricevere l’estratto conto integrale,tale operazione è finalizzata a far si che la banca fornisca tutta la documentazione occorrente per la verifica e l’eventuale conteggio delle poste indebitamente applicate.

Infatti solo con la ricostruzione del conto partendo da zero è possibile distinguere come è stato svolto il calcolo della capitalizzazione periodica quali sono i numeri capitale,reale prestito effettuato dalla banca, e quali sono le competenze bancarie.

Anche l”estratto conto bancario alla luce della nuova giurisprudenza in materia ha perso valore probatorio,ai fini del decreto ingiuntivo,in quanto i contenuti dello stesso decreto,contengono voci e costi che di fatto non erano applicabili e che hanno contribuito nel tempo a determinare importi non dovuti e quindi l’importo non è cero non è liquido e di fatto non è esigibile.

Il rapporto oggetto di contestazione andrà completamente ricalcolato,espungendo tutte quelle voci che capitalizzate hanno generato importi che non potevano e non dovevano nel tempo essere applicati.
Ricordiamo questa importante procedura e rivolgiamoci a chi di dovere per tutelarci.

(lo staff)