E’ ampiamente riscontrabile: le banche non godono di buona reputazione e di buona stampa! Ma i motivi per cui ciò avviene ci sono davvero noti?

Nell’immaginario collettivo la banca è quel soggetto economico disposto a prestarci denaro quando meno ci servirebbe e a negarcelo quando ne avremmo maggiormente bisogno. Intendiamoci, tutto ciò è assolutamente vero! basta guardare ai dati degli ultimi 2 anni. In questa fase la crisi economica generatasi a partire dal 2008 si è fatta più acuta e, contemporaneamente, sono cresciute le richieste di rientro alle aziende affidate da parte delle banche.

Come dire che un’impresa – già in difficoltà per la riduzione del proprio giro d’affari e nell’incasso dei propri crediti (e quindi bisognosa di maggior liquidità per non fermare produzione e normale operatività) – deve gestire anche una maggior pressione da parte delle banche per restituire i fondi precedentemente ottenuti, spesso in barba agli accordi di affidamento, mutuo o altro precedentemente contratti.

Ma i problemi non finiscono qui! Perché a ciò devono essere aggiunti gli illeciti bancari. Di cosa parliamo? Di anatocismo (illecito civile) e di usura (reato penale). Ebbene sì, le banche – con frequenza impressionante ed ormai statisticamente riscontrata – si macchiano di questi odiosi crimini.

L’ANATOCISMO

Cos’è l’anatocismo? E’ il calcolo in forma composta e non semplice degli interessi sugli interessi, la qual cosa è vietata dagli artt. 1283 e seguenti del Codice Civile. Per spiegare questo meccanismo, utilizzeremo un semplice esempio:

Il Presidente DECIBA Dott.Gaetano Vilnò spiega con semplicità come avviene l’illecito

supponiamo che la banca ci finanzi per 100.000 euro al tasso del 10% annuo. Visto che gli interessi passivi vengono computati dalla banca trimestralmente, alla fine del primo periodo il calcolo porterà il nostro “rosso” a 102.500 (cioè il 2,5% in più, visto che quello è il tasso trimestrale a fronte di un 10% annuo). Alla fine del secondo trimestre cosa farà la banca in maniera non corretta? Calcolerà di nuovo il 2,5% sul mio debito ma prendendo a riferimento la cifra di 102.500 euro e non di 100.000 euro.

Questo dunque è l’anatocismo: è il calcolo dell’interesse anche sugli interessi precedentemente maturati. E questo modo d’operare è illecito.

L’usura

E cos’è invece l’usura? E’ l’applicazione di un tasso d’interesse ai prestiti bancari particolarmente alto e certo maggiore del cosiddetto “tasso soglia” fissato trimestralmente, ai sensi della legge 108/96, dalla Banca d’Italia. Naturalmente le banche non adottano mai tassi che nominalmente superino il tasso soglia. Ma nei fatti questo livello viene facilmente superato perché le banche applicano alle aziende oneri ulteriori rispetto agli interessi.

A cosa ci riferiamo? Alle commissioni di massimo scoperto, a quelle di messa a disposizione dei fondi, alle spese di incasso e di movimentazione del conto, alle spese sui cosiddetti insoluti e a quanto altro. Insomma, gli oneri complessivamente affrontati dall’azienda fanno sì che la soglia sia superata e che quindi si generi usura. Ciò è un reato penale, come indicato dalla legge succitata che rimanda agli artt. 644 e seguenti del nostro Codice Penale.