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Oggi parliamo di un fatto accaduto all incirca un anno fa,ma sicuramente di interesse per voi lettori e per noi dello staff che vi teniamo sempre informati su tutto ciò che accade nel mondo delle banche edell’usura bancaria.

Parliamo della famiglia Angoli,imprenditori dal 1968 produttori di motori elettrici e pompe idrauliche,che nel marzo del 2013 gli fu presentato uno sfratto esecutivo con espropiazione del capannone di famiglia e inseguito di case e di terreni,nonostante l’intervento di Federitalia la procedura è andata avant.
A quel punto alla famiglia Angioli non è rimasto più nulla,e il debito con la banca ha prosciugato le fatiche di una vita.

Secondo la figlia Paolo Angioli la famiglia è vittima di usura e anatocismo,per colpa di un mutuo che con difficoltà,ma stavano pagando; da cinque anni gli Angioli stanno combattendo con un istituto di credito che dopo aver avuto oltre due milioni di euro di interessi,prima gli ha imposto di vendere il capannone dedito alla produzione e poi ha concesso un mutuo di 800mila euro per pagare i debiti,a garanzia del quale l istituto ha voluto tutte le loro propietà.

Per 24 mesi hanno pagato regolarmente il pre-ammortamento del finanziamento fino a quando le difficoltà,legate alla crisi e al momento storico,non sono iniziate,la famiglia ha quindi chiesto un prolungamento del finanziamento,ma gli è stato negato.
E a quel punto la banca ha deciso di avviare le procedure esecutive a cui l’imprenditore non ha fatto opposizione,perchè secondo lui l’istituto di credito sembrava disposto ad un accomodamento,e appena il decreto è diventato esecuitivo,la trattativa con l’istituto è stata bruscamente interrotta.

Non avendo presentato opposizione al decreto ingiuntivo entro i termini previsti dalla legge,dal punto di vista civilistico il provvedimento non può più essere impugnato e la banca ha avviato le pratiche di esproprio. Nel frattempo però,dopo vari accertamenti,gli Angioli hanno scoperto di essere stati oggetto di usura bancaria e anatocismo e che sono più i soldi che la banca deve restituire a loro che quelli che deve avere.

E nel giugno del 2010 presenta,quindi,una denuncia per usura alla Procura della Reppubblica di Brescia ma, nel frattempo,la prpcedura di sfratto va avanti. Ad agosto 2012 il pubblico ministero chiede ed ottiene l’archiviazione del caso basandosi sulla perizia di un consulente che è in palese contraddizione con quanto stabilisce la legge in materia di usura.

Giovanni Battista Angioli ha scritto al, Presidente della Repubblica,al vicepresidente del Consiglio della Magistratura e al presidente del Tribunale di Brescia aspettando che qualcuno gli dica dove ha sbagliato e se c e una giustizia in un sistema che ti spoglia di tutto,della speranza,della dignità,del futuro per i propri figli lascindoti senza nulla un mano.

(lo staff)