Possibile che una banca sia condannata a restituire decine di migliaia di euro a un proprio cliente per non aver rispettato le clausole contrattuali o addirittura aver applicato,ovviamente camuffati,tassi da usura?eccome se succede è un fenomeno diffuso che noi trattiamo tutte le mattine per tenere informati i nostri visitatori e non siamo gli unici a trattare il tema,anche la televisione,con ormai il famoso video delle iene a tiratura nazionale,ha preso in considerazione il tema dell’usura bancaria con testimonianze di imprenditori.
La conferma di tutto questo arriva anche da Agorà Consulting,agenzia di consulenza aziendale che dal 2010 è testimone di un incremento di questo genere di casi e che ne affronta oramai decine all’anno.
Il caso vuole che a guidare questa agenzia siano due ex bancari,ora sicuramente temuti dai loro ex colleghi,che sostengono di non fare crociate contro le banche ma di tenere informati singoli cittadini e imprenditori e di far capire loro che è giusto controllare le proprio clausole contrattuali,ma soprattutto che contro le banche ci si può difendere,quando queste giocano sporco.
E cioè,come sappiamo tutti noi,sempre si comportano da giocatori di poker truffaldini,e pochi imprenditori hanno la consapevolezza di ciò e sono disposti ad andare contro gli istituti;un pò come una partita a poker in pochi decidono di stendere sul tavolo la proprie carte e rischiare.
In estrema sintesi il sistema è decisamente chiaro: ogni tre mesi la Banca d’Italia fissa un tasso d’interesse,definito tasso soglia,oltre il quale le banche non possono andare quando concedono mutui,prestiti o fidi per non inciampare in un tasso di usura. E in quel caso naturalmente i clienti possono e hanno tutto il diritto di richiedere la restituzione dei soldi.
Le banche di solito si attestano a pochi decimali sotto il tasso soglia,ma vanno poi ad aggiungere generiche spese e oneri che ,se indicizzati,fanno schizzare il tasso di interesse anche attorno al 50%.
Alcuni esempi sulla violazione della normativa in riferimento ai contratti sono quelli di una impresa del settore alimentare argenta che ha ottenuto il rimborso in via extragiudiziale di 197mila euro da parte della MPS per la violazione della legge anti usura,oppure di quello di una ditta individuale che ha ottenuto 30mila euro da Unicredit a cui venivano contestate violazione alla legge su anatocismo.
E’ però difficile quantificare il fenomeno nella sua pienezza,anche perchè svariate volte non siamo a conoscenza dell’esito esatto di molti casi,per il semplice motivo che,normalmente,l’istituto di credito chiama il diretto interessato o comunque l’avvocato per un accordo in cui inserisce una clausola di riservatezza in modo da evitare la divulgazione.
Secondo noi la cosa paradossale e che quando un cliente,un imprenditore, entra in banca e va a chiedere l’apertura di un fido o un prestito,la banca,il più delle volte lo concede sempre al top delle rate,al tasso massimo più vicino possibile a quello considerato di usura.
Al tasso di interesse la banca ,poi ,aggiunge delle spese che portano in qualche caso globalmente a superare la soglia di usura. Non c è però consapevolezza perchè,spesso negli istituti è tutto automatizzato,c è un programma informatico che elabora i tassi,e c è poco da girarci intorno le banche sono delle società a scopo di lucro o meglio ancora degli usurai legalizzati.
(lo staff)