Oggi parleremo di un altra Banca,precisamente il Banco di Napoli,dove in appello è stata confermata l’usura.

Fu usura,la Corte d’appello di lecce ha dichiarato improcedibile l’appello proposto dal Banco di Napoli contro la sentenza di primo grado,emessa dal tribunale di Lecce,con la quale il giudice di primo grado aveva accertato la applicazione di interessi usurari su un mutuo erogato a favore di due coniugi di Otranto nei primo anni 90.
All’esito del giudizio di primo grado il Tribunale aveva emesso sentenza positiva con la quale,accertata usura,disponeva la ricalibrazione degli interessi del mutuo livellandoli al tasso legale.

Nel frattempo,uno dei due coniugi è deceduto e dunque nel giudizio d’appello si sono costituiti il coniuge superstite e gli eredi,il quale ha chiesto ed ottenuto la dichiarazione di improcedibilità dell’appello.
Gli effetti della sentenza di primo grado sono stati quindi confermati a seguito della pronuncia della Corte d’Appello.

Ma andiamo con la crono storia.

Come abbiamo detto il Banco di Napoli ha applicato tassi da usura e ora deve restituire i soldi incassati in maniera illecita. Il tribunale ha dato ragione ai due coniugi di Otranto.
I due nel 1991,aveva acceso un mutuo a tasso variabile per 100 milioni di lire,da ridare in 15 anni. Ma,dopo aver pagato già 180 milioni,sono venuti a sapere che il Banco di Napoli ne pretendeva altri 80 circa,per un totale di 260 milioni di lire. Più di due volte e mezzo la somma iniziale. Una cifra che marito e moglie non potevano sostenere; pertanto si sono rivolti al Codacons chiedendo che venisse fatta chiarezza su quanto ancora restasse effettivamente da versare.

Nel corso degli accertamenti,un consulente,ha rivelato che dal terzo trimestre del 1998 ad oggi,il costante superamento da parte della Banca dei Tassi soglia previsti dalla legge anti-usura,oltre che la presenza,nel contratto di mutuo,di una formula di determinazione del tasso variabile che,in sostanza,lasciava la banca libera di determinare il tasso a suo piacimento.

I problema sollevato in corso di giudizio risiedeva nel fatto che il mutuo è stato stipulato 5 anni prima dell entrata in vigore della legge anti-usura,che ha introdotto i cosiddetti tassi soglia,ai quali rapportare il tasso effettivamente applicato dalla banca. E proprio su questo elemento si è basata la tesi sostenuta davanti al giudice dal Banco di Napoli,rafforzata anche da una legge interpretativa della 108/96,introdotta frettolosamente nel 2000 dal Governo D Alema,che disponeva l’applicabilità della legge sull’usura solo ai contratti stipulati,o ai pagamenti convenuti,dopo l’entrata in vigore delle stessa. Il Codacons ha sottolineato come la tesi della banca potesse essere fondata in caso di mutuo a tasso fisso,perchè il tasso fisso,sempre uguale negli anni,sarebbe stato,in quel caso,determinato,al momento stesso dell ‘accensione del mutuo,nel 1991 e dunque prima dell’entrata in vigore della legge 108.

Ma nel caso di mutuo a tasso variabile,il pagamento di ogni rata costituisce una nuova convenzione tra le parti,dal momento che l importo da versare non è sempre uguale,ma varia. Di conseguenza,poiche è dalla scadenza di ogni rata che si determina l’ammontare del pagamento,la 108/96 va applicata anche al mutuo dei coniugi di Otranto,nonostante sia del 1991.

Una volta stabilita l’applicabilità della legge 108/96,il giudice ha accertato che i tassi applicati dalla banca hanno sempre superato i tassi soglia stabiliti dalla legge ed ha disposto che i coniugi non sono tenuti a versare altri soldi al Banco di Napoli,ma che,anzi, devono ricevere indietro circa 3.000 euro.

Come sappiamo non è la prima sentenza sulla questione,tuttavia è molto importante perchè riconosce che i tassi previsti dalla legge anti-usura vanno applicati anche ai mutui a tasso variabile accesi prima dell’entrata in vigore della legge. Oggi le banche sono molto più attente nella determinazione dei tassi di interesse, l’invito è che chi ha un mutuo verifichi i tassi imposti dalla banca,rispetto ai tassi soglia,e si faccia aiutare da chi è competente,potreste scoprire di aver pagato cifre che non avreste dovuto pagare.

(lo staff)