Stamattina prendiamo in considerazione un altra città dove le banche sono sotto esame per i tassi applicati,e più precisamente Pavia.

Prestiti e mutui a strozzo. Ma anche sorprese nelle spese di gestione del conto,presunte violazioni della privacy,conti correnti che si fa fatica a chiudere,una burocrazia che ostacola le procedure di eredità e successione. I contenziosi con gli istituti di credito aumentano sempre di più,come dimostrano appunto i procedimenti in tribunale a Pavia. Nel 2013 sono stati più di 90 quelli discussi davanti ai giudici,tra tentavi di conciliazioni e cause vere e proprie. Quasi il doppio degli anni precedenti.

Una impennata provocata anche da una recente sentenza in Cassazione sul tema degli interessi usurari da parte delle banche,la 350 che noi conosciamo molto bene,che ha stabilito la possibilità dell’annullamento della clausola degli interessi sui mutui se viene riscontrato un tasso oltre i limiti di legge al momento della firma del finanziamento.

Che il tema dei tassi applicati dalle banche sia un nervo scoperto per i cittadini lo dimostra anche il ricorso ad società di consulenza per l’analisi dei mutui,solo a settembre,riscontriamo da statistiche e solamente nella provincia di Pavia,sono stati esaminati 3mila mutui e decine di richieste di esame dei contratti;da queste verifiche emerge che quasi il 90% dei conti corrente,mutui e leasing presenta tassi usurari,cioè oltre la soglia di legge.

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A queste fondazioni si rivolgono semplici cittadini,che vogliono verificare se il loro mutuo è in usura,ma anche imprese,soprattutto quelle che lavorano dell’edilizia,perchè sono quelle che risentono di più della crisi e che in questo particolare momento hanno maggiore difficoltà economiche. Non mancano ,purtroppo,quelle costrette al fallimento,nonostante questo esito si potrebbe evitare.

Davanti ai giudici,comunque,molti contenziosi si sono conclusi a favore dell’utente.

Ma cosa succede quando porti una banca in tribunale?ce lo chiediamo spesso,diciamo che quando la banca viene citata davanti a un giudice il più delle volte preferisce transare,in pratica trattare,e il primo passo dunque è quello del tentativo di conciliazione. Se l’accordo si raggiunge,il cliente dell’istituto di credito si impegna a rispettare le clausole di riservatezza,in altre parole,se la banca paga, la controparte non può rivelarlo;molti contenziosi,fino ad una somma di 5 mila euro,vengono definiti davanti al giudice di pace,ma da qualche tempo sono stati anche istituiti,dalle stesse banche,organismi di arbitraggio per la soluzione delle controversie.

Il primo passo,spesso,resta però il ricorso ad associazioni.

(lo staff)