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Stamattina vogliamo continuare con la storia di Mario Bortoletto il pioniere delle cause contro le banche,il Davide contro Golia,il piccolo imprenditore che non ha paura di opporsi allo strapotere bancario che sta diventando,senza volerlo,l uomo simbolo di un nuovo filone giudiziario.
Tutto questo grazie al libro che ha scritto Bortoletto,dove racconta che il Tribunale di Forlì ha iscritto nel registro degli indagati il gotha del mondo bancario italiano.

Ma facciamo un passo indietro. Tutto è nato nel 2009 dall’esposto di un piccolo imprenditore,che ha chiesto alla procura di indagare sui tassi da usura,che a suo avviso,gli venivano applicati dalle banche di cui era cliente. Per due volte il Pm ha fatto delle indagini,e,per due volte,ha chiesto l’archiviazione del fascicolo,ma in entrambi i casi il Gip ha respinto la richiesta e,con l’ultima delibera,ha disposto un udienza in camera di consiglio,in programma per la prossima primavera,per stabilire come procedere.

Una decisione contrastata,dunque,ma tale da configurare una vera e propria causa pilota. Prima di pronunciarsi il Gip di Forlì ha tenuto conto quella parte della relazione del pm in cui si spiega che la ricostruzione del caso compiuta dalla polizia giudiziaria ha rivelato condotte oggettivamente usurarie da parte delle banche. Per questo il gip,non se la è sentita di sposare la tesi contenuta nella seconda parte,dove il pm rimarca che la giurisprudenza non consente di contestare l’eventuale usura ai presidenti e ai dirigenti delle banche messe in stato di accusa.
Ma la giurisprudenza si sa,a differenze di una legge vera e propria,si evolve,cambia a seconda dei tempi.

Bortoletto,come tutti gli imprenditori colpiti dalla crisi,da cliente rispettato e portato in palmo di mano è passato di colpo allo stato di perseguitato,con continue ingiunzioni a rientrare per uno scoperto di appena 22.500 euro. Bazzecole se confrontata con i crediti che l’imprenditore vantava verso i fornitori ,che tardavano a pagare,fenomeno dilagato con la crisi. Esasperato perchè la banca voleva indietro i soldi tutti e subito,costretto a vendere la casa,la barca e un immobile di prestigio,si è ribellato è ha fatto causa alla banca per usura.

Prima di partire per la crociata,ha recuperato tutta la documentazione,dai rapporti con le banche agli estratti conto degli ultimi dieci anni. E come sappiamo,non è stato facile,la banca gli negava la documentazione o faceva orecchi da mercante, cosi,come dovremmo fare tutti quanti,si è rivolto al giudice,che gli ha dato ragione,poi è andato in banca con i Carabinieri,si è fatto dare tutte le carte e da li è iniziata l’avventura,con esperti di perizie econometriche,valutazioni e avvocati. Una mossa azzeccata,la banca praticava da anni tassi da usura. Dunque, non era lui a dover restituire dei soldi al colosso,bensì la banca a lui.

Forte di ciò,Bortoletto ha fatto la prima causa e l ha vinta,poi non si è più fermato.

Ha fatto scuola,questo c è da dirlo,visto che altri 600 piccoli imprenditori delle zone di Padova hanno controllato i loro conti correnti e hanno fatto causa alle banche per tassi usurari.
Un contenzioso che si sta allargando a macchia d’olio,e il nostro pioniere è diventato quasi una star,o comunque un punto di riferimento per svariati imprenditori che hanno deciso di ribellarsi.

Anche perchè il detto dice, l’unione fa la forza.

(lo staff)