Modifiche dei contratti all’insaputa del contraente, spese aggiuntive a sorpresa e tassi usurari, e potremmo andare aventi ancora ma questi sono solo alcune delle insidie per chi apre un conto corrente o chiede un finanziamento bancario, inoltre vengono omesse le informazioni sui diritti di cui godono i risparmiatori, impedendo ad essi di avvalersene,perchè gli istituti di credito fanno di tutto per tenerli ben nascosti.
Tra gli abusi più comuni commessi dalle banche compare l’inserimento di alcune clausole del tipo “la banca si riserva di modificare unilateralmente le condizioni qualora particolari situazioni lo richiedano”, che consente cosi di modificare le condizioni contrattuali iniziali,ritoccando ovviamente a favore delle banche i tassi di interesse , spesso di prelievo e bonifico all’insaputa del cliente che non viene informato.
Molte persone poi non sanno che è possibile dopo aver concordato un prestito, esercitare il diritto di ripensamento, che consiste nella possibilità di sciogliere il contratto di credito entro 14 giorni estinguendo tutte le obbligazioni che ne derivano,senza motivazioni,senza il consenso della controparte e senza andare incontro a oneri o penali.
Tale diritto riguardava, all’inizio soltanto i casi per contratti stipulati fuori sede o a distanza,mentre ora è valida sempre., inoltre alle penali per rimborso anticipato del capitale prima della naturale conclusione del contratto di credito,in tal caso l’ente finanziatore ha diritto di ricevere una somma contenuta e proporzionale al finanziamento residuo, ma mai delle penali,che sono un abuso da respingere anche al momento della firma del contratto.
In questi ultimi mesi, stando a quanto comunicato dalla Banca d’Italia, si è registrato l’ennesimo calo dei prestiti a famiglie e imprese dalle banche, il calo è stato per le famiglie del 3.7%, su base annua, per le imprese,sempre su base annua del 4.9%.
Si potrebbe affermare che contrariamente a quanto dovrebbero fare istituzionalmente le banche e cioè immettere sul mercato finanziamenti per cittadini e imprese, si intrecciano su stesse e nei rari casi in cui danno prestiti,lo fanno a caro prezzo con spread assurdi a fronte di un costo del denaro ai minimi storici.
La recente sentenza della Corte di Cassazione n. 350/2013, secondo la quale, nel calcolo ai fini della legge anti-usura n. 108/1996, devono essere presi inconsiderazione tutte le spese e le voci di costo relative all’erogazione di una somma di denaro in prestito, compresi gli interessi di mora, ha aperto la possibilità per numerosi cittadini di ottenere la restituzione degli interessi non dovuti già versati e corrispondere in futuro la sola quota capitale.
Per questo si invita, chi è strangolato dalle rate del mutuo o di un prestito, a verificare attraverso una pre-analisi,se la banca erogatrice del finanziamento ha superato i tassi soglia previsti dalla legge.
(Lo Staff)