Indagati funzionari di banca per il crac della Parma Motors
Sono stati indagati funzionari di due banche ancora una volta responsabili di vari fallimenti di aziende italiane per avere erogato dei prestiti ad una società in vista di fallimento, e il problema è che ne erano consapevoli almeno secondo la procura.
Gli inquirenti hanno sottoposto nei giorni scorsi a sequestro preventivo di quasi 4 milioni di euro circa tra beni, denaro e crediti, nei confronti dei vari istituti di credito che avevano partecipato all’erogazione di finanziamenti tra il 2011 e il 2012.
Sul registro degli indagati, sono finiti i funzionari di banca che avevano sottoscritto le pratiche dei mutui e il titolare dell’azienda Parma Motors.
L’accusa è quella di bancarotta aggravata dalla frode e dalla bancarotta preferenziale. I mutui venivano erogati ad un altra società di proprietà dell’imprenditore, per acquisto di immobili. La società impiegava il denaro solo in parte per le operazioni immobiliari, il rimanente del credito andava a coprire i debiti della Parma Motors.
Se l’interesse dell’imprenditore era quello di ripianare i debiti, quello delle banche era invece secondo la procura di tutelarsi maggiormente trasformando con nuovi finanziamenti i mutui chirografari in corso con mutui ipotecari i quali con il fallimento sarebbero stati infatti considerati privilegiati.
Assistiamo per l’ennesima volta a situazioni di questo genere, continueremo a seguire la vicenda auspicandoci che questo “fenomeno” possa ripetersi sempre con meno frequenza.
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