Negli ultimi due anni le banche hanno erogato a famiglie e imprese quasi 100 miliardi in meno.Con meno soldi a disposizione e la disoccupazione in aumento, il rischio usura assume dimensioni sempre più preoccupanti al Sud: soprattutto in Campania, Calabria e Abruzzo. Lo sostiene la Cgia di Mestre che rileva come tra la fine del 2011 e del 2013 la diminuzione degli impieghi bancari per le famiglie è stata di 9,6 mld (-1,9%), mentre le imprese hanno registrato una flessione di 87,6 mld (-8,8%).
Per il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi “oltre agli effetti della crisi economica e al calo della domanda di credito questa forte riduzione dell’erogato è stata dovuta anche al deciso aumento delle sofferenze bancarie che a giugno di quest’anno ha toccato la cifra record di 168 miliardi di euro”. “Con le sole denunce effettuate all’Autorità giudiziaria – conclude Bortolussi – non è possibile dimensionare il fenomeno dell’usura: le segnalazioni, purtroppo, sono ancora molto poche”.
Per la Cgia nelle aree dove c’è più disoccupazione, alti tassi di interesse, maggiore sofferenze, pochi sportelli bancari e tanti protesti, la situazione è decisamente a rischio. Ebbene, rispetto ad un indicatore nazionale medio pari a 100 – per la Cgia -, la situazione più critica si presenta in Campania: l’indice del rischio usura è pari a 164,3 (pari al 64,3% in più della media Italia), in Calabria a 146,6 (46,6% in più rispetto alla media nazionale), in Abruzzo si ferma a 144,6 (44,6% in più della media Italia). Seguono la Puglia a 139,4 (39,4% in più della media nazionale) e la Sicilia il livello raggiunge quota 136,2 (36,2% in più della media Italia). Mentre la realtà meno “esposta” a questo fenomeno è il Trentino Alto Adige, con un indice del rischio usura pari a 51,8 (48,2 punti in meno della media nazionale). Anche la situazione delle altre 2 regioni del Nordest è abbastanza rassicurante: il Friuli Venezia Giulia, con 72,2 punti, e il Veneto, con 73,1 punti, si piazzano rispettivamente al penultimo e terzultimo posto della graduatoria nazionale del rischio usura.
Ci viene da dire che noi italiani abbiamo anche questo record,ovviamente gli altri,come questo,sono tutti quanti negativi.
(lo staff)
Grazie al lavoro di D.E.C.IBA www.deciba,it in collaborazione con Managementitalia.it ora è possibile fermare un pignoramento o la messa all’asta per Usura contrattuale .
L’avvocato Rosa Chiericati Vice Presidente di D.e.c.i.ba ha ottenuto un’ordinanza unica in Italia.
Informazioni professionale :
email : financialsolution@libero.it
telefono ufficio : 0375/781262
Mobile : 338/1063708
In data 13 Maggio 2014 presso il Tribunale di Padova il Giudice Santinello conclude l’opposizione alla Banca ed Equitalia in questo modo :
ACCOGLIE IL RECLAMO E CONSEGUENTEMENTE REVOCA L’ORDINANZA EMESSA DAL G.E IN DATA 18/02/2014 : SOSPENDE L’ESECUZIONE IMMOBILIARE ISCRITTA
CONDANNA LA BANCA NELLA QUALITA’ DI CUI EPIGRAFE ED EQUITALIA NORD SPA IN SOLIDO TRA LORO ,AL PAGAMENTO DELLE SPESE PROCESSUALI LIQUIDATE IN COMPLESSIVI EURO 3500 . OLTRE ACCESSORI DI LEGGE,ATTRIBUITO AL PROCURATORE DEI RICORRENTI IL DIRITTO DI DISTRAZIONE .
Questa notizia dovrebbe fare il giro dei Media Nazionali,eppure nessuna né parla,una Ordinanza simile può scaraventare le sorti di un’azienda e famiglia,è successo al Sig.Stefano,doveva andare fuori dalla propria casa,oggi la sua situazione cambia completamente,il titolo esecutivo non è valido ,la Banca dovrà anche pagare i danni per il pignoramento illecito .
Sono Milioni di persone che si trovano in questa drastica condizione,vi invitiamo alla diffusione massima di questa notizia,questo fatto potrebbe mettere in condizione una famiglia di rimanere nella propria casa e un’azienda di continuare a lavorare,diffondete .
Precisiamo,l’ottenimento di tale risultato è frutto di alta professionalità gli autori sono
l’avvocato Rosa Chiericati e la società managementiitalia.it
Informazioni professionale :
email : financialsolution@libero.it
telefono ufficio : 0375/781262
Mobile : 338/1063708
Diffondete l’informazione
Tribunale di PADOVA Ordinanza Collegiale del 13 Maggio 2014
Molti si attribuiscono il merito di questa epocale sentenza. Ne hanno parlato giornali, radio e televisioni locali; attenzione, il merito di questo provvedimento eclatante va al gruppo D.E.C.I.BA www.deciba.it .
L’associato che ha ottenuto il provvedimento ha avuto la fortuna di rivolgersi a professionisti seri e onesti, Dipartimento Europeo Controllo Illeciti Bancari DECIBA.
In esclusiva per la prima volta in Italia abbiamo intercettato e raggiunto L’avvocato che ha ottenuto questo risultato
AVVOCATO ROSA CHIERICATI
TEL: 0375/781262
EMAIL : rosachiericati@tin.it
Buon giorno Avvocato, come ha raggiunto questo risultato ?
Questo risultato è il frutto di un’approfondimento tecnico giuridico, grazie al quale è stato possibile dimostrare al Tribunale, con i numeri alla mano, che l’usurarietà del mutuo aveva l’effetto di impedire originariamente la venuta ad esistenza di un valido titolo esecutivo. Quando i Giudici si sono accorti che l’asta si fondava sul nulla, l’hanno dovuta fermare.
Avvocato Chiericati perché lei ha raggiunto l’obiettivo e altri no ?
Sarebbe come chiedere ad Einstein come mai solo lui all’epoca ha scoperto la teoria della relatività; ci sono persone persone che hanno intuizioni e predisposizioni per una certa materia, io ce l’ho in questa.
Ci sono società, associazioni, professionisti presenti nel mercato da molto tempo, eppure a questo risultato nemmeno si sono avvicinati, come si spiega tutto ciò ?
Oltre a svolgere la professione, da sempre mi dedico all’approfondimento e alla ricerca. Nell’ultimo anno ho avuto la fortuna di cooperare con un team di professionisti altamente specializzati, che costituiscono il gruppo di ricerca dell’Associazione DECIBA, su ogni aspetto dei contratti bancari. Stiamo raggiungendo piani di eccellenza. Per rispondere alla sua domanda, la differenza tra noi ed altri è quella della competenza ai massimi livelli, acquisita con un lavoro di costante ricerca ed elaborazioni di soluzioni innovative.
Oggi ci sono molte società che propongo il risarcimento del Mutuo in Usura, come possiamo capire a chi rivolgerci?
Io ho visto il lavoro di molti, e il comune denominatore è la non comprensione delle dinamiche tecnico-giuridico dei mutui e Leasing. Difficile orientarsi, per il momento in Italia siamo gli unici ad avere ottenuto un risulto del genere.
Con questa Ordinanza il vostro cliente cosa ha ottenuto in parole semplici
Abbiamo ottenuto la sospensione dell’Asta per tutto il tempo che durerà la causa, al termine della quale la banca nulla dovrà più avere, perché lei si immagini quanti danni andremo adesso a chiedere in forza di questa esecuzione illegittima.
Dove la possiamo trovare ?
Mi potete trovare nella mia sede Svizzera a Lugano o nel mio recapito Italiano al seguente numero 0375/781262 email rosachiericati@tin.it .
Il gruppo di collaborazione
www.managementeitalia.it
www.deciba.it
Informazioni:
financialsolution@libero.it
telefono : 0375/781262
Questo il video diffuso dal Presidente Deciba
Mutuo in Usura come difendersi
IL VIDEO PIU’ VISTO DEL WEB NEL CAMPO USURA AFFIDATEVI A PROFESSIONISTI SERI
DIFFONDETE
(lo staff)
Questa mattina parliamo e spieghiamo la cessione più temuta,in questo periodo,dagli italiani..la cessione del quinto dello stipendio.
La cessione del quinto dello stipendio è una particolare tipologia di prestito personale previsto in Italia, da estinguersi con cessione di quote dello stipendio o salario fino al quinto dell’ammontare dell’emolumento valutato al netto di ritenute.
L’espressione cessione del quinto di stipendio deriva dal fatto che l’importo massimo della rata di rimborso del prestito non può superare il valore di 1/5 (cioè il 20%) dello stipendio mensile netto continuativo, inoltre la durata massima consentita è di 120 mesi e la minima abitualmente non è inferiore ai 24 mesi. Il termine massimo della durata non può eccedere comunque il termine del rapporto di lavoro e il pensionamento, tranne che per i dipendenti ministeriali, i quali possono decidere se estinguere il debito o traslarlo sulla pensione.
Oggi è possibile l’accesso alla cessione anche da parte dei pensionati ed in questo caso la scadenza non può eccedere il 90º anno di età, anche se oggi nella prassi le compagnie di assicurazione limitano il rischio assumendo prodotti con un massimo di 85 anni. Tuttavia alcuni gruppi bancari, facendo ricorso al fondo previdenziale INPDAP riescono ad arrivare fino ad un massimo di 95 anni di età.
La legge prevede che, al momento della stipula del contratto con la società finanziaria, si stipuli anche una assicurazione sui rischi vita ed impiego. Nel caso di “rischio impiego” l’assicurazione interviene, ma ha diritto di rivalsa nei confronti del debitore, nei limiti del TFR (Trattamento di fine rapporto) fino a quel momento maturato: tale cifra, accantonata dall’azienda in un apposito fondo, resta quindi indisponibile per il mutuatario che accede al finanziamento; si tratta quindi di un’assicurazione a vantaggio della finanziaria. Nel caso di “rischio vita”, l’assicurazione interviene senza vantare diritto di rivalsa nei confronti degli eredi.
Chi può contrarre il prestito
Come previsto dall’ultima versione del D.P.R. 5 gennaio 1950 n. 180 (come aggiornato dalla legge 14 maggio 2005 n. 80) questa tipologia di prestito è destinata a tutte le categorie di lavoratori dipendenti, sia dello Stato e del comparto para-statale (come specificamente previsto dal testo originale del provvedimento legislativo) che delle aziende private (come definitivamente sancito dagli aggiornamenti previsti dalla legge 80/2005). Nella stessa legge 80/2005 è stata estesa la possibilità di cedere parte della propria retribuzione anche ai pensionati di tutti gli enti previdenziali.
Possono contrarre la richiesta anche i dipendenti delle aziende private, ma la banca o l’ente finanziario si riserva la possibilità di valutare le garanzie. Le aziende vengono valutate per il capitale sociale, il numero di dipendenti e soprattutto si guarda se in passato hanno autorizzato altri contratti di cessioni ai propri dipendenti. Quest’ultima verifica dimostra se l’azienda è precisa nei pagamenti.
Può succedere che nel tempo alcune aziende private che prima sono valutate positivamente perdano la possibilità di concedere ai propri dipendenti la trattenuta, perché dalle banche risultano poco gradite.
Chi può erogare il prestito
Il DPR 180/1950 individua i soggetti autorizzati ad erogare il prestito all’articolo 15:
« Sono ammessi a concedere prestiti agli impiegati e salariati dello Stato ed ai personali di cui agli articoli 9 e 10, verso cessione di quote di stipendio o salario, soltanto gli istituti di credito e di previdenza costituiti fra impiegati e salariati delle pubbliche amministrazioni, l’Istituto nazionale delle assicurazioni, le società di assicurazione legalmente esercenti, gli istituti e le società esercenti il credito escluse quelle costituite in nome collettivo e in accomandita semplice, le casse di risparmio ed i monti di credito su pegno. »
Tale previsione deve essere letta alla luce della disciplina di settore prevista dal d.lgs 1º settembre 1993 n. 385 (testo unico bancario) che identifica nelle banche e negli intermediari finanziari iscritti presso apposito elenco dell’Ufficio italiano cambi (UIC) gli unici soggetti abilitati ad erogare finanziamenti sotto ogni forma. Tuttavia dal 1 gennaio 2008 l’Ufficio Italiano Cambi è stato soppresso e le sue funzioni sono esercitate dalla Banca d’Italia, che succede in tutti i diritti e rapporti giuridici di cui l’UIC è titolare (d.lgs. 21 novembre 2007 n. 231).
L’attività di prevenzione e contrasto al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo internazionale verrà svolta, in piena autonomia e indipendenza, dall’unità di informazione finanziaria istituita presso la Banca d’Italia.
Le altre funzioni istituzionali dell’Ufficio saranno svolte dalle corrispondenti strutture della Banca d’Italia e le relative informazioni saranno disponibili nelle sezioni del sito stesso che trattano le rispettive materie.
Di fatto una persona che desidera contrarre un prestito con cessione del quinto di stipendio, dovrà rivolgersi ad un mediatore creditizio iscritta all’apposito albo tenuto dalla Banca d’Italia. Compito del mediatore creditizio sarà quello di fare da interfaccia tra il cliente e le banche o le società di intermediazione finanziaria di cui sopra. Il compenso del mediatore creditizio viene pagato da queste ultime. È fatto espresso divieto al mediatore creditizio di chiedere compensi in denaro al cedente.
Altra figura è l’agente in attività finanziaria che ha un’area di manovra maggiore del mediatore creditizio con compiti più vasti anche questa figura è inserita nell’albo della Banca D’Italia “Agenti in attività finanziaria”.
Per entrambe le figure si necessita anche dell’iscrizione all’albo ISVAP alla sezione E, dato che una componente fondamentale nei contratti di cessione del quinto sono le polizze assicurative. Nulla vieta di rivolgersi per la richiesta del finanziamento anche direttamente all’intermediario finanziario.
La particolarità di questa soluzione di finanziamento è che il rimborso avviene con trattenuta della rata direttamente in busta paga. Tale peculiarità fa sì che il rischio di insolvenza volontaria del debitore venga abbattuto fortemente, visto che, una volta dato il proprio consenso alla trattenuta in busta paga, il cedente non può più revocare il pagamento. Da ciò deriva anche che, in virtù della forma tecnica del prodotto, è previsto il coinvolgimento del datore di lavoro nell’estinzione del finanziamento quale condizione fondamentale per l’erogazione del prestito.
In buona sostanza sarà il datore di lavoro a pagare la rata alla Banca trattenendo contestualmente l’importo dalla busta paga del proprio dipendente.
Il datore di lavoro è obbligato ad accettare una richiesta di cessione del quinto da parte di un dipendente.
La sottoscrizione del contratto lo vincola a due precisi obblighi:
a trattenere la rata indicata nel contratto dalla busta paga del dipendente e a versarla alla Banca erogante il prestito. Questo obbligo persiste per tutta la durata del piano di ammortamento ma solo se c’è una busta paga su cui addebitare la rata. In caso di cessazione o sospensione della busta paga per qualsivoglia motivo (dimissioni, licenziamento, aspettativa ecc.) il datore di lavoro è legittimato a interrompere il pagamento della rata. Il datore di lavoro non è mai responsabile del corretto pagamento del prestito ma viene semplicemente incaricato del pagamento della rata; in caso di dimissioni o licenziamento dovrà trattenere ogni somma maturata dal dipendente presso l’azienda e versare tale somma alla banca erogante. Questa la utilizzerà per estinguere totalmente o parzialmente il debito residuo. È il caso, principalmente, della liquidazione maturata, ma anche di ogni altra somma maturata al momento della comunicazione delle dimissioni/licenziamento: ultimo stipendio, tredicesima, ferie non godute ecc.
Nessun altro obbligo è previsto per il datore di lavoro.
Come qualsiasi prodotto finanziario estinguibile secondo la formula della rateizzazione, elementi finanziari principali di tale operazione sono:
la rata la cui entità viene determinata entro una soglia massima pari al quinto dello stipendio percepito dal debitore. Tale importo, una volta determinato contrattualmente, resta fisso durante l’intero piano di ammortamento, non essendo prevista dal legislatore la possibilità di variarla durante l’estinzione del prestito, a meno che non si tratti di rinnovo ante termine (per il quale, in ogni caso, debbono comunque essere trascorsi almeno i 2/5 del periodo di ammortamento, ossia il 40%); si precisa che il rinnovo ante termine è possibile anche prima dei 2/5 se rinegoziamo il finanziamento di cessione passando da una durata di 60 mesi ad una a 120 mesi per una sola volta. periodicità delle rate di rimborso, previste dal legislatore con cadenza mensile; la durata del finanziamento, stabilita entro un massimo di dieci anni (120 mensilità), compatibilmente con la data di pensionamento anche se dipendenti ministeriali hanno la facoltà di trasferire il finanziamento sulla pensione e talvolta anche alcuni pubblici.
il tasso d’interesse (tasso annuo nominale o TAN), previsto fisso dal legislatore per tutta la durata del finanziamento, e la struttura dei costi dell’operazione, sintetizzati dal Tasso annuo effettivo globale (TAEG) che comprende tutti i costi anche i premi assicurativi.
Il D.P.R. 180/1950, che disciplina l’erogazione dei prestiti contro cessione del quinto dello stipendio, prevede l’obbligatorietà della copertura assicurativa a tutela dell’intermediario finanziario che eroga il finanziamento nei casi di morte e di perdita del lavoro.
Proprio perché la legge prevede l’obbligatorietà della copertura assicurativa, nella cessione del quinto sono le assicurazioni che in definitiva stabiliscono i criteri per assumere il rischio o meno delle pratiche per tipologia di cliente. I dipendenti statali hanno più facilità nell’accedere a questo tipo di finanziamento in quanto meno “rischiosi” per le assicurazioni e istituti di credito.
Naturalmente per i pensionati c’è solo la copertura rischio vita, in Caso di Morte del cliente l’assicurazione estingue il debito residuo.
Un nostro consiglio è,comunque,di fare sempre molta attenzione ai tassi proposti,di informarsi bene sulle agevolazioni e sul piano di ammortamento,nonche sul contratto di finanziamento che andrete a stipulare.
Per non rischiare di cadere nell’ usura più nera, e ritrovarvi con interessi di mora che vi possano strangolare.
(lo staff)
Spesso riceviamo svariate domande da parte dei nostri lettori,ne abbiamo scelta una che ci da la possibilità poi di aprire un discorso sui prestiti personali.
Una finanziaria, cui mi sono rivolto per un “prestito contro cessione di un quinto dello stipendio” che mi sarebbe concesso entro giugno, mi ha proposto un interesse del 14% annuo. A me sembra un tasso da usurai ma vorrei essere sicuro prima di protestare. Sul mio mutuo a tasso variabile per la casa, infatti, la mia banca nell’ultimo trimestre dell’anno scorso ha applicato “solo” il 6,5%, meno della metà. Come si calcola il tasso da usura?
Ogni trimestre la Banca d’Italia pubblica una tabella dettagliata con il tasso soglia di usura per ogni differente forma di finanziamento, dalle aperture di credito in conto corrente (il tasso di usura per questa categoria è del 18,35% fino a 5mila euro, e del 16,575% oltre i 5mila) agli scoperti senza affidamento (24,25% fino a 1500 euro e 22,7625% oltre i 1500). Nell’elenco completo, reperibile sul sito della Banca d’Italia (l’ultimo comunicato emesso ha la data del 24 marzo 2014 e riporta i tassi validi ai fini dell’usura fino alla fine di giugno) e presso tutte le associazioni dei consumatori, il lettore può verificare che nel suo caso, relativo ad un prestito contro cessione di un quinto dello stipendio, la richiesta della finanziaria è sotto il tasso di usura. Infatti, per prestiti di questo tipo, il tasso soglia da non superare è del 19,1% fino a 5mila euro e del 18,375% oltre i 5mila euro. Per fissare il tasso da usura, il procedimento seguito dalla Banca d’Italia è il seguente, ed e’ valido per tutte le categorie di prestiti: gli uffici dell’Istituto Centrale calcolano il Tegm (tasso effettivo globale medio) per ogni tipo di finanziamento rilevandolo dalle condizioni offerte dalle banche sul mercato; a questo dato medio aggiungono un quarto dello stesso tasso, ossia il 25%; infine, al tasso maggiorato del 25% aggiungono ancora altri 4 punti percentuali.
Il nostro lettore ci chiede come si fa a calcolare il tasso di usura su un prestito personale,e ci da lo spunto per spiegare che cosa è e come viene concesso un prestito.
Il prestito è la cessione di una somma di denaro con il vincolo della restituzione di capitali di pari valore o maggiori.
Il termine indica essenzialmente un finanziamento di denaro che un istituto o società di credito autorizzata (detta mediatore o dealer) (es. banca) o un privato cittadino concede ad un altro soggetto economico.
Gli elementi costitutivi di un prestito sono:
-capitale finanziato, -tasso annuo nominale d’interesse (TAN) -tasso annuo effettivo globale (TAEG) -durata del finanziamento
-l’importo, ed eventuali rate e condizioni.
L’assegnazione di un prestito avviene dopo una serie di controlli preliminari che il mediatore esegue in base alla situazione economica e professionale del soggetto richiedente, esami che gli permette di valutare la sicurezza evitando sconvenienti situazioni di insolvenza.
Tale finanziamento può essere richiesto ed erogato con diversi scopi: per acquistare beni di consumo (automobile, abitazione, arredamento, elettrodomestici, vestiti, ecc.), per ristrutturare la propria casa (edilizia), per saldare altri debiti o prettamente per possedere una disponibilità immediata di denaro contante (prestiti di liquidità).
La concessione di un prestito può essere subordinata alla presentazione da parte del richiedente di una garanzia reale o personale. Possiamo quindi fare un’ulteriore distinzione tra prestiti garantiti e non garantiti.
Prestiti finalizzati e non finalizzati
Il prestito inoltre può essere può essere finalizzato e non finalizzato. La caratteristica principale che distingue i due tipi di prestito-sovvenzione è basata sul metodo di erogazione e conseguentemente alla restituzione del denaro stesso: nel caso dei prestiti finalizzati, il cliente è obbligato all’acquisto di un bene di consumo specificando comunque la finalità del prestito e mettendo necessariamente a conoscenza l’istituto finanziatore; mentre nel caso di prestiti non finalizzati il cliente non ha alcun vincolo di destinazione ed è libero di disporre della somma richiesta in prestito con maggiore libertà d’azione.
Generalmente i prestiti finalizzati si distinguono dagli altri per una maggiore semplicità e rapidità della pratica, infatti talvolta possono essere erogati dallo stesso punto vendita del bene in questione grazie a convenzioni commerciali e finanziarie con le banche; mentre per i prestiti non finalizzati ci si rivolge esclusivamente a istituti di credito.
Credito al consumo
Tra i prestiti non finalizzati il più diffuso è il prestito personale, che rientra anche nella categoria del credito al consumo ed è un prestito senza garanzia.
In Italia la disciplina del credito al consumo prevede un importo compreso tra 154,94 euro e 30.987,41 euro. Generalmente, nel caso dei prestiti personali in senso stretto, l’importo è medio alto, mentre per le somme più contenute si preferisce utilizzare la forma del credito rotativo: carte di credito revolving o apertura di linee di credito rotative (stesso meccanismo delle carte revolving ma senza il supporto di plastica). La durata è compresa tra 12 e 120 mesi.
Ovviamente la scelta tra queste due forme di finanziamento sarà fatta dal cliente in stretta relazione alle proprie esigenze e disponibilità.
(lo staff)
L’ordinanza completa del Tribunale di Padova che blocca l’asta per Usura del mutuo
DECIBA
Conclusione e decisione la Banca ed Equitalia nord devono pagare è stata riconosciuta l’usura
Questa sentenza è eclatante,fra le prime in Italia,purtroppo nessun giornale pubblica queste notizie,tutti noi possiamo fare la differenza,condividendo,diffondendo queste importanti informazioni,parliamo di giudici che decidono,parliamo di interrompere questo abuso di potere da parte delle Banche.
Parliamo di un sistema corrotto,dove giornali “importanti” pubblicano sentenze a favore delle banche e si dimenticano di quelle a sfavore
questo l’articolo del sole 24 ore
sole 24 ore
http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2014-05-09/usura-mutuo-doccia-fredda-chi-vuole-rivalersi-banca-184019.shtml?uuid=ABhgy5GB
Non dimentichiamolo,giornali che prendono finanziamenti pubblici,nessun giornale si permette di divulgare notizie simili,e quanto diciamo nessuno vuol dire nessuno,eppure sono sentenze,ordinanze,decisioni che potrebbero cambiare le sorti di un Paese .
Il Sole 24 ore è stato informato di questa sentenza,ma ha preferito fare orecchie da mercante,pubblica sentenze con difese proposte da pseudo professionisti che pur di prendere soldi da una perizia per Mutuo in usura portano avanti conteggi sbagliati,così facendo al giudice non gli resta che fare perdere i cittadini,infatti nel caso di Napoli descritto nella sentenza sono stati proposti conteggi errati,risultato ? Euro 13800 da pagare come spese legali .
Accade anche il perfetto contrario
La pratica è stata presa in mano dall’associazione DECIBA www.deciba.it,ha valutato la situazione e ha deciso di rivolgersi a propri professionisti di fiducia
I fatti
Il Sign Stefano erano 5 anni che non pagava il Mutuo,la sua piccola attività è stata presa dalla morsa della “crisi”,le banche invece di proporre piani di rientro adeguati hanno preferito aggravare ulteriormente la situazione,proponendo (quasi obbligando ) ad un mutuo “RISANATORE” del debito,ricordatevi,prestito su presiti non risana mai niente .
La casa dove abita con l’anziana mamma è andata all’asta,questo vuole dire che da li a breve doveva andare sotto qualche ponte a dormire,fortunatamente passano 5 anni e la casa non viene venduta,le aste vanno senza nessun compratore,intanto Stefano si arma di forza e coraggio ed inizia ad informarsi,ed ecco il risultato .
MUTUO IN USURA E L’ASTA VIENE SOSPESA
Provate immaginare quante persone sono in questa situazione,centinaia,migliaia,milioni di nostri concittadini,oggi possiamo davvero fare qualcosa di utile,sbattere fuori le banche da casa nostra .
Il Presidente Deciba Gaetano Vilnò ha valutato la situazione molto grave,insieme all’Avvocato Rosa Chiericati hanno messo in piedi uno staff in grado di VINCERE,credere sia facile è un’illusione,ma fidatevi,attraverso i giusti professionisti è possibile fare miracoli,miracoli divenuti realtà,leggetevi l’ordinanza .
Tutti parlano di politica,molti si sporcano la bocca con sciocchezze di ogni tipo,ragionate,solo spot,ma nessuno vi dimostra come risolvere i problemi oggettivamente .
Questa sentenza apre una speranza per molte aziende massacrate dalle Banche,se senti la responsabilità di dare il contributo all’informazione allora sei sulla strada giusta,pubblica dove poi la sentenza ,diffondi il link del sito,fallo ripetutamente,non importa la tua fede politica,fidati,nessuno penserà a te quando ti mancherà la spesa in casa,salvare le aziende significa salvare il tuo posto di lavoro.
Solitamente i giudici vengono menzionati per corruzione o illeciti fatti ,impariamo ad apprezzare tanti giudici bravi che in Italia portano avanti la giustizia
COMPLIMENTI
AL GIUDICE PRESIDENTE DOTTORESSA CATERINA SANTINELLO
DOTTORESSA MARIA ANTONIA MAIOLINO
DOTTORESSA MANUELA ELBURGO
Del Tribunale di Padova
Naturalmente un grande ringraziamento al fenomeno Avvocato Rosa Chiericati e il Presidente Deciba Gaetano Vilnò
Grazie a chi deciderà di diffondere queste informazioni .
Sentenza del giudice di pace di Domodossola, la causa promossa dal consigliere comunale.
Una sentenza «storica» quella pronunciata dal giudice di pace di Domodossola, una sentenza che potrà essere in grado di porre una pietra miliare nella giurisprudenza relativa all’usura sui mutui. Il giudice Carlo Crapanzano, ha condannato la Barclays Bank al pagamento di 261 euro, oltre gli interessi legali, per quanto concerne una sola rata mensile di un mutuo ipotecario contratto da un cliente di Domodossola. La sentenza è arrivata dagli uffici del giudice di pace di via Marzabotto a Domodossola, per ora ancora aperti.
La causa è stata promossa da un consigliere comunale di Domodossola. Assistito dall’avvocato di competenza,il consigliere comunale in questione sostiene, seguendo gli insegnamenti della Corte di Cassazione in una sua ultima pronuncia del 2013, che il mutuo contratto fosse usurario, considerando anche il tasso di mora. Le banche, da sempre, sostengono che il tasso di mora, cioè l’interesse aggiuntivo da pagarsi in caso di ritardo nel versamento della rata, non vada conteggiato ai fini dello «sforamento» del tasso di usura.
La Cassazione ha bacchettato l’atteggiamento delle banche dicendo che occorre tener conto anche di questo onere ipotetico e aggiuntivo. Ora la giurisprudenza di merito – grazie al giudice di pace di Domodossola – comincia a dar corpo a quest’orientamento. Nel caso in questione, il giudice di pace ha dichiarato che il mutuo, così com’era strutturato dalla banca, fosse da considerarsi usurario, condannando a restituire la quota di interessi pagata. Sarebbe la prima sentenza in Italia che applica i principi della Cassazione.
Può aprirsi una parentesi rivoluzionaria per i titolari di un mutuo e che, considerando il tasso di mora e gli oneri aggiuntivi, potrebbero vedersi restituire tutti gli interessi pagati finora e, addirittura, giungere a una pronuncia di trasformazione del mutuo da oneroso a gratuito. Questo perché di fronte a un pronunciamento di un giudice circa la «usurarietà» del mutuo si applicano le conseguenze previste da un articolo del codice civile sulla nullità delle clausole che prevedono gli interessi sul mutuo. E’ facile comprendere la portata della vicenda per chi importi copiosi da restituire alle banche.
Come abbiamo sempre detto le cose si stanno muovendo,il riscatto per noi cittadini è solo all’inizio,dobbiamo tenerci informati sulle vicende che accadono in Italia per poter essere sempre pronti a difenderci contro ogni forma di usurarietà.
(lo staff)
Prima volta in Italia DECIBA sospende un’asta per Usura ,questa la conclusione dell’ordinanza emessa oggi Accoglie il reclamo e conseguentemente revoca l”ordinanza emessa dal GE in data 18/02/2014 ,sospende l’esecuzione immobiliare iscritta sl n° +++++++++++
condanna +++++++++++ spa nelal qualità di cui epigrafe ,ed Equitalia nord spa in solido tra loro al pagamento delle spese processuali e liquidate in complessivi 3500 Euro .
Abbiamo il diritto di riservatezza ,appena sciolto pubblicheremo l’ordinanza epocale,con i giusti professionisti si vince . Con preghiera di diffondere questa informazione,questo vuol dire che migliaia di case all’asta o con pignoramento possono essere fermate .
Si ringrazia : Avvocato Rosa Chiericati e il Presidente Deciba Gaetano Vilnò
Abbiamo preso come spunto l’articolo del sole 24 ore
http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2014-05-09/usura-mutuo-doccia-fredda-chi-vuole-rivalersi-banca-184019.shtml?uuid=ABhgy5GB
Molti dicono che il sole 24 ore sia filo bancario,abbiamo mandato comunicazione al sole 24 ore di questa importante ordinanza di Padova,vediamo se pubblicheranno .
Questa Ordinanza dimostra palesemente l’importanza del professionista,un Mutuo in usura non è proporzionale a vincere una causa,attenzione a chi vende perizie,le cause si vincono certo,ma occhio al vostro interlocutore .
Da tempo abbiamo fatto ricerche approfondite,abbiamo valutato professionalità e rapporto qualità prezzo,la nostra conclusione è che in Italia ci sono pochi esperti in materia Usura Mutui ,chi ha portato questo risultato è :
Associazione Deciba www.deciba.it
società professionista managementitalia www.managementitalia.it
Avvocato Rosa Chiericati responsabile giuridica
Contatti : 0375/781262
email : financialolution@libero.it
Mobile : 338/1063708
La doccia fredda è arrivata anche per le banche,questa sentenza darà una reale possibilità di opporsi concretamente sia al pignoramenti sia all’asta,ma fate attenzioni ai professionisti,valutate sempre le vere capacità del vostro interlocutore .
Si apre la strada per i risarcimento per i finanziamenti in usura,giornali,televisioni,radio spesso enfatizzano le sentenze negative e nascondono quelle positive,in Italia ci sono tantissimi giudici bravi,la sentenza 350 di Gennaio 2013 né è la prova.
Per ora la BANCA ED EQUITALIA NORD dovranno pagare Euro 3500 di spese legali,inoltre l’asta è ferma ed ora andiamo verso la vittoria della causa,diffondete l’informazione,questo argomento può capovolgere le sorti del paese .
DIFFONDETE L’INFORMAZIONE
Questi signori ci mettono la faccia non sono società misteriose
eccoli nel video
Stamattina parliamo delle carte di credito,come sono composte e le modalità di rimborso,sappiamo tutti che la carta di credito è una tipologia di pagamento,con un dispositivo di riconoscimento dei dati identificativi del titolare e dell’istituto bancario o finanziario emittente,costituisce una forma di moneta elettronica. Viene rilasciata da una banca o da un ente finanziario e l’utilizzo della disponibilità della carta varia in funzione dell’affidabilità del cliente stesso.
Ovviamente fra i fattori che spingono all’uso di questa tipologia di pagamento vi è la maggiore sicurezza e praticità rappresentato dalla riduzione del volume del contante e gli alti costi sostenuti per il conteggio e il trasporto delle masse di denaro.In Italia tuttavia il transito attraverso le carte ha,rispetto al resto dell’Europa,volumi bassi.
Il sistema di funzionamento delle carte di credito è sostanzialmente un processo di autorizzazione del sistema bancario.Questo processo si articola in tre soggetti:
– Ente emittente (issuer): è l’azienda che provvede a emettere la carta,banca o ente finanziario.L’azienda emittente definisce un contratto di finanziamento con il titolare della suddetta. I titolari di carta sono detti clienti della società emittente e sono coloro che spendono denaro attraverso l’utilizzo della carta.
-Ente esercente: non è altro che l’esercizio commerciale che,aderendo a un circuito di pagamento,permette ai propri clienti di pagare attraverso il mezzo di pagamento convenzionato,alternativo al contante.
-Circuito di pagamento: è l’azienda che si occupa di veicolare,attraverso una propria rete di comunicazione,le richieste e le corrispondenti autorizzazioni alla spesa.Il circuito si occupa anche delle operazioni di settlement,cioè di contabilizzazione e pareggio delle partite contabili sulle posizioni dei singoli titolari ed esercenti.
La carte di credito è ,quindi,uno strumento che consente di regolare il pagamento successivamente all’acquisto.
Ma le modalità di rimborso? Il titolare,al momento del rimborso,può optare o per un rimborso in un unica soluzione o con rateizzazione. Solo con questa seconda ipotesi si instaura un rapporto di credito con il cliente e l’emittente.In sostanza,la carta non è un titolo di credito,e non è un documento di legittimazione,visto che il fornitore è obbligato ad accertare l’identità del possessore della carta.
La carta è,invece,un documento con cui si certifica il contratto cliente emittente.
Molte carte sono miste,ovvero possono essere utilizzate sia per i pagamenti in un unica soluzione sia rateizzati. Il cliente può scegliere se pagare ogni mese saldo totale a interessi zero,oppure rateare il pagamento con un taeg annuo in media del 20/25%. In casi di utilizzo come carta di credito,il cliente non può eccedere una certa somma detta fido.
In caso contrario,la banca può revocare la rateazione e chiedere la restituzione della somma in alcune settimane,applicando,oltre gli interessi,una commissione di massimo scoperto per la somma eccedente il fido.
Le principali tipologie di carte di credito sono:
-Carta di credito a saldo:è la più comune carta in Italia,offerta come servizio aggiuntivo all’apertura di un conto.Consente di dilazionare il pagamento della merce acquistata di un breve periodo senza oneri finanziari aggiuntivi per l’acquirente.In sostanza da la possibilità di pagare tutte le spese effettuate nell’arco di un mese solare,in un unica soluzione,il mese successivo.
-Carte di credito rateale o revolving:rappresentano lo strumento di pagamento emesso da una banca,o istituto finanziario,che consente di rateizzare il pagamento della merce acquistata.La rateizzazione comporta un costo aggiuntivo per l’acquirente dovuto alla corresponsione degli interessi sul finanziamento,finchè quest ultimo si mantiene entro un tetto massimo,detto fido.
Quando,invece,il saldo del conto corrente in negativo supera l’importo del fido,il cliente deve pagare anche una commissione di massimo scoperto.Il rimborso del debito avviene in maniera rateale,con una rata minima,gli oneri di gestione rappresentano un valore molto elevato.Quindi attenzione quando decidete di optare per le carte revolving,leggete bene il contratto che vi propongono e gli interessi che vi danno.
-Carta di credito “co-branded”:strumento di pagamento emesso da una banca o istituto in collaborazione con una terza azienda che facilita la distribuzione dello strumento presso la propria clientela.
E come dicevamo prima di stare attenti alle carte revolving facciamo proprio un esempio,il Gup di Trani ha rinviata a giudizio cinque dirigenti della società delle carte di credito American Exspress per usura e truffa aggravata ai danni di cittadini,la decisione arriva nell’ambito di una inchiesta sulle carte revolving,condotta dal PM;secondo l’accusa,sui prestiti realizzati attraverso la Gold Credit Card venivano applicati tassi di mora usurari.
L’inchiesta è cominciata nel 2008 dopo una denuncia,che ha fronte di un prestito di 2600€ per il quale non aveva pagato una rata di 129,43€,si era visto recapitare una richiesta di 686,54€,oltre 5 volte il dovuto,con un tasso di interesse di mora molto superiore alla soglia,25,23% quello fissato dalla legge antiusura,secondo le perizie sfiorava il 250%, a settembre sapremo l’esito della vicenda.
(lo staff)
Non ci stancheremo mai di parlare di usura bancaria e di come tutelarci.Ma soprattutto di spiegare ai nostri lettori che cosa è esattamente.
L’usura bancaria è una fattispecie normativa introdotta dall’art 644 del codice penale italiano ed è stata riformulata dalla legge n.108 del 7 marzo 1996,che ha apportato profonde innovazioni e modifiche in materia di usura nell’ordinamento giuridico dell’Italia.
La norma ha ridefinito il quadro complessivo descritto dalla fattispecie incriminatrice affiancando ai parametri puramente soggettivi,previsti dalla vecchia formulazione,nuovi parametri cosiddetti oggettivi.
L’intervento del legislatore,ha contribuito ad ampliare,in maniera notevole,l’ambito di applicazione del reato di usura,e conseguentemente l’area di tutela offerta dalla norma,che non è più relegata ad operare esclusivamente nei casi in cui sussista lo stato di bisogno del quale taluno abbia approfittato conseguendo vantaggi per se o per altri,ma opera anche ogni qual volta il limite posto dall’art 2 della stessa l. 108/96 venga superato.
Pertanto,quella che era una norma destinata ad offrire tutela in casi estremi,nell’ambito dei quali l’usura costituiva,nella pratica,l’anello di una catena di fattispecie delittuose spesse complesse e in più gravi,grazie all’intervento legislativo del 1996,ha acquisito una diversa rilevanza.
Il legislatore,ha infatti,inteso delineare un importante ed oggettivo discrimine tra lecito e illecito nel settore dell’erogazione del credito.
Prima dell’introduzione della nuova norma,modalità e termini relativi all’erogazione del credito ed il costo del denaro erano rimessi alla volontà delle parti:ovviamente la parte contrattualmente più forte era nella situazione di poter dettare termini e condizioni in maniera arbitraria,stante l’assenza di regole,sanzioni e conseguenti responsabilità.
Con tale libertà di mercato,in assenza di regole,era frequente,possibile e legale,che l’erogatore del credito addebitasse costi elevati al cliente e pertanto la L. 108/96 ha colmato una lacuna normativa.
La norma è volta a sanzionare la condotta di chi,a fronte di operazioni di erogazione del credito,applichi “commissioni,remunerazioni a qualsiasi titolo e spese,escluse quelle per le imposte e tasse,collegate all’erogazione del credito” superiori al limite determinato dall’art 2 della L. 108/96,il principale ambito di operatività della disciplina è costituito dai conti correnti,dai mutui e da altre operazioni di finanziamento e credito.
L’usura in conto corrente è determinata dai costi addebitati al correntista,connessi alle operazioni di erogazione del credito,ai sensi dell’art 1,comma 3,L 108/96
Per la determinazione del tasso d’interesse usurario si tiene conto,delle commissioni,remunerazioni a qualsiasi titolo e delle spese,escluse quelle per imposte e tasse,collegate all’erogazione del credito.
Il costo del denaro deve,dunque,essere contenuto entro il limite del Tasso soglia d’usura,determinato dal Legislatore.con il Teg rilevato trimestralmente dalla Banca D’italia,e pubblicato trimestralmente sulla Gazzetta Ufficiale,aumentato del 50%
Per la determinazione sono necessari,oltre al tasso d’interesse effettivamente applicato,dati tra i quali alcune informazioni inerenti a costi immediatamente rilevabili,ma deducibili tramite calcoli matematici come gli interessi generati dall’applicazione della valuta,gli interessi generati dall’anatocismo,gli interessi generati dall’addebito della Commissione di Massimo scoperto ed anche le spese.
In seguito alla riforma operata dalla L. 108/96,ed all’abbattimento dei tassi di interesse negli anni successivi,si creava una situazione per cui i mutui contratti prima del 1996 sarebbero diventati usurari.Inoltre,i tassi di interesse in essi previsti,in seguito alla riforma avrebbero superato il tasso soglia usura,e conseguentemente l’usurarietà del mutuo avrebbe consentito al mutuatario di invocare l’applicazione dell’art 1815,comma 2 C.C:
Se sono convenuti interessi usurari,la clausola è nulla e non sono dovuti interessi
Inoltre,tale circostanza avrebbe consentito al mutuatario di chiedere ed ottenere la restituzione di quanto versato in eccedenza.
Per evitare gravi ripercussioni nel sistema bancario e creditizio italiano,si ritenne opportuno varare il D.L. n.394/2000,successivamente convertito nella legge n. 24/2001,noto,ai più, come Decreto Salva Banche.
Tale norma è intervenuta ad arginare la situazione che si sarebbe potuta creare a seguito dell’applicazione della L. 108/96,mediante la previsione dell’art 1,comma 1 L. 24/2001,il quale dispone che:
Ai fini dell’applicazione dell’art 644 c.p. e dell’art 1815,secondo comma c.c. si intendono usurari gli interessi che superano il limite stabilito dalla legge nel momento in cui essi sono promessi o comunque convenuti,a qualunque titolo,indipendentemente dal loro pagamento.
Tuttavia,al fine di non pregiudicare i diritti dell’utenza creditizia mediante tale disposizione proprio in considerazione dell’inaspettata caduta dei tassi di interesse verificatesi in Europa e in Italia,il legislatore stabili un Tasso di sostituzione,fissato per l’8% per i mutui sulla prima casa fino a 150 milioni di lire,a favore di tutti coloro i quali avevano stipulato un mutuo a tasso fisso prima dell’aprile 1997.
Nel 2011 è stato emanato un Decreto attuativo detto Decreto Sviluppo:è stato constatato che finora le banche erano soggette ad un limite sui tassi di interesse che potevano applicare al mutuo;il cliente poteva,nel caso avesse riscontrato un possibile tasso d’usura,rescindere il contratto,anche se da tempo,gli istituti di credito non accettavano molto volentieri questo vincolo ritenendolo leonino.
Ora per effetto del decreto sviluppo questo limite è stato innalzato.In sintesi cambia il metodo per il calcolo del tasso di usura,prevedendo che la soglia venga definita del 25% il tasso medio rilevato con l’aggiunta di un ulteriore 4%,Inoltre,la norma fissa un differenziale massimo tra tasso soglia e tasso medio pari all’8%.
(lo staff)