La prima casa diventa pignorabile?
Il governo, secondo indiscrezioni vorrebbe «valutare l’opportunità di adottare iniziative di rango normativo per individuare misure di natura economica per la gestione dei mutui ipotecari per la prima casa in sofferenza, con particolare riferimento ai nuclei familiari, soprattutto quelli numerosi, che si trovano in situazione di temporanea insolvenza».
Inoltre « valutare l’opportunità di effettuare un’analisi approfondita ed aggiornata al fine di definire le misure da mettere in campo per arginare il fenomeno dei pignoramenti degli immobili adibiti ad abitazione principale».
Tuona anche il Dipartimento Italiano per il Controllo degli Illeciti Equitalia (D.I.C.I.E.). Il Vice Presidente dell’Associazione D.E.C.I.BA, Stefano Nicoletti a capo di (D.I.C.I.E), ha definito “irresponsabile e inaccettabile” questa possibilità di tornare al passato, giustificato per far fronte alla grave crisi economica che perdura, ma che va a colpire le famiglie, e più volte D.I.C.I.E. ha ribadito che «il governo deve adottare le opportune iniziative, anche normative, volte a ridurre il fenomeno delle espropriazioni di immobili adibiti ad abitazione principale, prevedendo l’impignorabilità totale della prima casa di abitazione, anche per le banche» .
Ma ci rendiamo conto che anche questa richiesta è caduta nel vuoto.
Siamo un paese dove il governo porta sempre più alla disperazione ed alla povertà le famiglie», e quanto disposto sia dal decreto-legge “del fare”, in cui all’articolo 52 si dice chiaramente che l’agente della riscossione non può dare corso all’espropriazione se la casa è l’unico immobile di proprietà del debitore» sia «con la sentenza della Corte di cassazione, del 12 settembre 2014, che stabilisce l’impignorabilità da parte di Equitalia».
Per informazioni è possibile contattare D.I.C.I.E:
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