Stamattina vorremmo dare una rispolverata alle sentenze per usura bancaria,che ci sono state nell’ultimo anno,riportando stralci di di casi di accertamenti in sede civile.

“A gennaio 2013 si ha notizia di una sentenza del Tribunale di Chieti in cui,nel giudizio di opposizione ad un decreto ingiuntivo ottenuto dal Monte Paschi nei confronti di una impresa locale,è emerso che il saldo ricalcolato è a credito del correntista e non a debito ed è stato accertato anche il superamento dei tassi soglia.

A febbraio il Tribunale di Cantanzaro riduce,per l’usura dei tassi,un decreto ingiuntivo di una BBC dell’importo di 158mila euro,relativo al saldo di un c/c attivo tra il 1998 e il 2008,ad euro 47mila e correttamente segnala il fatto alla procura;si ha poi notizia che nel Tribunale di Marsala il giudice dell’opposizione,su istanza del debitore,visto che fin da subito era stato accertato che la somma ingiunta dalla banca non corrispondeva a quanto effettivamente era dovuto,ha revocato la provvisoria esecutività del decreto e trasmesso gli atti alla procura per il possibile reato di usura.

Particolarmente significativa è anche la sentenza della Corte d’Appello di Venezia 21 maggio 2012,n.342 depositata il 18 febbraio 2013,che accoglie il reclamo del cliente di una banca il quale, dal Tribunale di Belluno,si era visto ridurre gli interessi moratori( usurari) al tasso legale,in un mutuo chirografico per l’acquisto di un bene strumentale;il tribunale aveva classificato il mutuo de quo come credito al consumo ( categoria con tasso di soglia più alto,rispetto alla categoria con credito alle imprese) e aveva ritenuto che la clausola usuraria(tasso mora 36% annuo) fosse solo vessatoria,mentre la Corte di appello ha correttamente stabilito che,in questa fattispecie, si applica l’art. 1815 c.c.,secondo comma (tasso zero,cioè mutuo a titolo gratuito); e il prestito era stato stipulato nel luglio 2006,per cui l’azione penale( secondo la locale procura) era caduta in prescrizione.

A marzo viene pubblicata una sentenza del Tribunale di Macerata che condanno Banca di Roma/Unicredit a rimborsare più di 120mila euro oltre agli interessi legali,per il calcolo del saldo di un conte corrente di un impresa,aperto nel 1995 e ancora operativo al momento della notifica della citazione nel 2007,a causa della usurarietà dei tassi,dell’indebita applicazione del cms e di spese mai approvate specificatamente dal correntista.

Nello stesso mese è pubblicata una sentenza del Tribunale di Busto Arsizio che accerta l’usura in un contratto di cessione del quinto stipulato nel 2007 con Fineco/Unicredit,per il supero del tasso soglia causata dell’inclusione,nel calcolo del TAEG, della polizza vita,esclusa invece dalle istruzione di Bankitalia in quanto costituente un obbligo di legge.

Per questi ultimi casi non è noto se la notizia di reato siano state comunicate alle competenti procure.”

Questa è stata solo una piccola infarinatura su questo ultimo anno,domani continueremo a rendervi partecipi del 2013 anno di usura e riscatto del cittadino.

(LO STAFF)