Parte la seconda rivoluzione nelle cause per usura e anatocismo  – dopo la prima sentenza di Cassazione del gennaio 2013 che ha rivoluzionato il sistema bancario creando una “autostrada” per agire contro la banca ed ottenere i giusti risarcimenti di interessi indebitamente pagati in presenza di usura, anatocismo o altre gravi anomalie contrattuali su mutui, conti correnti, leasing, prodotti derivati ecc… – ecco la seconda “stangata” per le banche.

La sentenza della Corte di Cassazione (depositata il 15 marzo – n. 5091/16) ha affrontato per la prima volta i temi procedurali del contenzioso bancario, obbligando le banche a fornire tutta la documentazione necessaria per la valutazione complessiva di una azione giudiziaria sui procedimenti che hanno come oggetto l’usura e/o l’anatocismo, documentazione come ad esempio gli estratti conto mensili di conto corrente, piani di ammortamento di mutuo o leasing o, ancora, determinare l’esigenza e la nomina della C.T.U.  (consulenza tecnica di ufficio).

Uno dei problemi infatti è che le banche, sempre di più, cercano di intralciare l’esibizione dei documenti richiesti dai loro clienti (nonostante sarebbe sufficiente schiacciare un click sulla tastiera del p.c. per ottenere la stampa di qualsiasi documento) probabilmente per  paura che questi andrà ad utilizzarli per verificare la presenza di anomalie – e quindi pensavano – le banche – che NON rilasciando i documenti secondo la legge, cioè entro 90 giorni, il cliente NON avrebbe avuto la forza ed il coraggio di pretenderli rivolgendosi in tribunale, ed evidentemente spesso hanno avuto ragione. Ma ora la musica è cambiata!

La Suprema Corte  ha stabilito infatti che sia il Giudice ad intimare alla banca/finanziaria di depositare la documentazione utile ai fini di restaurare l’intero rapporto qualora non fosse completa quella prodotta in giudizio dal cliente.

La Corte di Cassazione afferma inoltre che in materia contabile la CTU deve essere ammessa, insieme ad una perizia econometrica,  perché sono gli unici mezzi a disposizione della parte per ricostruire un rapporto che è andato ad ingarbugliarsi anno dopo anno e non può essere ricostruito senza un’ adeguata produzione di documenti.

– Certo che se avessero applicato questi principi di diritto già qualche tempo fa, la maggior parte di quelle cause che hanno visto il rigetto in primo grado per ragioni connesse all’onere della prova o comunque di natura procedurale, sicuramente avrebbero avuto un esito totalmente differente. – ma a onor del vero abbiamo anche assistito alla rivendicazione di interessi usurari da parte di diversi studi legali ( che spesso agiscono su mandato di società commerciali ) con  scarne documentazioni e perizie econometriche anche peggiori.

La sentenza rende giustizia non solo ai clienti che ancora oggi non l’hanno ottenuta, ma la renderà più facile anche a coloro che sono ancora titubanti nell’affrontare il “colosso” di nome BANCA, anche quando siamo di fronte a comportamenti contrattuali rientranti nella fattispecie dell’USURA – una grande vittoria di equità e giustizia secondo il segretario nazionale di D.E.C.I.BA. (Dipartimento Europeo Controllo Illeciti BAncari)  Ilario Fabiano, il quale, insieme ai  professionisti specializzati nel settore del diritto bancario, conferma che si tratta  di un altro grande passo avanti che andrà a contrastare e contestare i giudizi di molte sentenze che hanno visto rigettare le istanze di aziende e privati strozzati dalle banche.

Come detto prima, tra i massimi esponenti della materia ci sono i professionisti del gruppo D.E.C.I.BA., a cui potete rivolgervi per chiedere informazioni sul controllo dei vostro rapporti bancari (mutui, leasing, conti correnti, ecc…) e tutte le eventuali procedure.

Potete rivolgervi da qualsiasi regione e/o città alla segreteria nazionale ai seguenti contatti:
Mail:  lombardia@deciba.it . Tel.  02 9042 7304 . Facebook.  Deciba Milano

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