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Uno degli argomenti che preferisco: usura bancaria, stanca di vedere sopprusi e stufa della situazione di restrizione in cui le banche fanno affondare l’economia con il merito d’essere spalleggiate da un governo inesistente!

Molti di noi non fanno caso al prorpio conto corrente e non immaginano quanto costa sconfinare senza un fido.La situazione è molto grave, più di quanto uno possa immaginare. Molte volte ho la sensazione che le banche marcino su questa cosa, non concedono i fidi ma applicano tassi da usurai sugli scoperti ed ora vi farò degli esempi, con l’aiuto di un pò di fonti. Le commissioni previste dagli istituti bancari sullo scoperto di conto sono, di norma, poco trasparenti e i clienti tendono a non leggere le postille del contratto o a sottovalutarle. Bisogna, invece, sottolineare che andare a secco con il proprio conto corrente può arrivare a costare 50 euro anche per un solo giorno. Il passato decreto dell’ex ministro Bersani ha sostituito le vecchie commissioni sul massimo scoperto con norme atte ad attenuare il peso sul cittadino. Ad oggi non sembra, però, che sia cambiato molto rispetto a dieci anni orsono, anzi. Andare in rosso sul conto corrente, quindi, costa molto. In merito è stata sviluppata un’indagine dall’Università Bocconi di Milano (pubblicata sul Corriere Economia), che ha preso in considerazione le prime sei banche italiane, analizzando due casi di sconfinamento extra-fido e senza-fido. In quest’ultimo caso si nota come i tassi nominali arrivino al 17% (Intesa Sanpaolo) mentre invece nel primo oscillano fra il 13,5% (Intesa) e il 16,6% (Unicredit).

Il conto scoperto sul conto corrente, quindi, costa maggiormente se non si ha un fido e, come sottolinea la ricerca della Bocconi, andando in negativo di 500 euro per un giorno, gli oneri arrivano a essere pari, ad esempio, a 50,23 euro conMontepaschi e a 25,19 euro con Bnl. Costi importanti, quindi, che possono aumentare anche per i clienti che godono di un fido ma lo superano: per 500 euro di rosso si arriva a pagare 25,19 euro se si sconfina per un giorno.

IL TASSO DI USURA – ogni tre mesi la banca d’Italia stabilisce il tasso massimo d’interesse, detto anche “tasso soglia”, che le banche possono applicare ai loro clienti, quando questi chiedono un mutuo, un prestito o un fido. Quando questo tasso soglia viene superato, la banca commette un’usura e i clienti possono richiedere i soldi indietro per vie legali source
COME CAPIRE SE SI E’ OGGETTI A TASSO D’USURA – Per capire se si è stati oggetto di interessi da usura, per prima cosa è necessario recarsi in banca e richiedere l’estratto conto. Per legge la banca è obbligata a dare i documenti degli ultimi 10 anni, il contratto del conto corrente e il contratto di fido. Si possono controllare anche i conti correnti già chiusi, a meno che non siano passati più di 10 anni.

I MUTUI I POTECARI E IL TASSO DI MORA – Almeno il 60% delle famiglie italiane hanno stipulato un mutuo per l’acquisto della casa. Il dott Basile , presidente onorario dell’associazione sos utenti ha riscontrato delle anomalie nel tasso di mora, ovvero quell’interesse che la banca si fa dare in più quando il mutuatario non riesce a pagare qualche rata. Infatti secondo il dr. Basile, anche il tasso di mora in molti casi supera il tasso soglia consentito dalla legge. Il contratto in questo caso è da considerarsi nullo, infatti, se sono convenuti interessi usurai, non sono dovuti interessi di nessun tipo. I contratti sono quindi illegittimi solo perchè firmati. Nel caso i cui un cliente avesse firmato un contratto di mutuo trentennale dieci anni fa e ora accertasse il fatto che la banca abbia applicato interessi usurai, la banca sarà costretta a restituire gli interessi pagati negli ultimi 10 anni e nei rimanenti 20 anni non si dovranno pagare più interessi Sempre secondo il dott. Basile, dalle statistiche esposte sul sito internet della Banca D’Italia, i mutui scritti nei bilanci delle banche ammontano a circa 800 miliardi di euro, gli interessi che mediamente le banche prendono da questi mutui, sono 40 miliardi all’anno. Se il 60% di questi contratti sono contratti capestri, significa che il 60% di questi 40 miliardi deve essere restituito a chi ha fatto il mutuo. LA CASSAZIONE – L a sentenza di quest’anno della suprema corte di cassazione riassume il comportamento scorretto tenuto da alcune banche: ” se sono convenuti interessi usurarI la clausola è nulla e non sono dovuti interessi” Alcune famiglie alle quali la banca aveva messo all’asta la casa perché erano indietro con le rate del pagamento del mutuo, hanno ottenuto dal tribunale una sospensiva, come spiega Emanuele Argento, avvocato dell’associazione Sos utenti, perché ” in questi contratti di mutuo vi erano tassi di mora molto elevati che sono andati in usura e la procura della Repubblica ha dato ragione alle nostre tesi e ha dato un provvedimento di sospensiva”

LA BANCA D’ITALIA – Secondo il dott. Barbagallo della Banca d’Italia, se gli ispettori della Banca D’Italia riscontrano alcune anomalie, è possibile sanzionare la banca per importi significativi. E’ possibile rivolgersi all’arbitro bancario e finanziario, una sorta di giudice che cerca di risolvere i problemi tra banca e cliente. Costa circa 20 euro e decide molto rapidamente, per cause fino a 100. mila euro. Nel casi in cui le banche non pagassero, i loro nomi verrebbero pubblicati sul sito dell’arbitro bancario, una sorta di lista nera. Secondo il Dott Barbagallo però, la banca deve restituire solo gli “interessi che sono stati corrisposti usurariamente” .

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I fatti di cronaca giudiziaria degli ultimi giorni sulle indagini nei confronti di alcuni istituti di credito hanno riportato alla luce il tema dell’usura bancaria. Ecco allora una piccola guida per i consumatori su cosa è l’usura bancaria e quali sono i fattori da considerare nel calcolo dei tassi applicati dalle banche.

Innanzitutto, quando si parla di usura bancaria? Lo stabilisce la legge: “Si ha usura quando il corrispettivo di una prestazione in denaro consistente nella richiesta di interessi, spese e commissioni costituisce un costo totale finanziario estremamente esoso in relazione alla categoria della prestazione, all’entità della prestazione ed alle dinamiche finanziarie del mercato”.
Si tratta perciò di un’ applicazione sui finanziamenti – concessi dagli istituti di credito e dalle società finanziarie ai propri clienti – di tassi di interesse effettivi che, sommando il tasso nominale e tutti gli oneri relativi alla concessione del credito, superano il limite consentito dalla legge sull’usura, ovvero la Legge 108/1996 (e successive modifiche).

Tale legge stabilisce infatti delle soglie (TEGM) oltre le quali gli interessi sono considerati usurari. Attualmente, i tetti stabiliti nel secondo trimestre 2014 da Bankitalia sono i seguenti: si va dal 8,66%dei mutui ipotecari a tasso variabile al 10,46% del tasso soglia per i mutui a tasso fisso. Diminuite anche le soglie – rispetto allo scorso trimestre – dei tassi dei prestiti finalizzati, sia dei finanziamenti con importi fino a 5 mila euro (19,06%), sia dei prestiti con importo oltre i 5 mila euro (16,22%). Non solo: per i tassi soglia relativi alla cessione del quinto c’è il 19,10% sugli importi fino a 5mila euro e il 18,37% per quelli superiori, mentre il tasso previsto per il credito personale è del valore del 18,77%. Ulteriori paletti anche per i conti correnti: il tasso relativo all’apertura di un conto per importi fino a 5 mila euro è al 18,35%, mentre per gli importi superiori è al 16,57%.

L’argomento è molto complesso e tante sono le sentenze emesse negli ultimi anni dalla Corte di Cassazione in materia. Dall’altro lato, le banche per salvaguardarsi hanno introdotto negli anni clausole di salvaguardia nei contratti stipulati con i clienti, determinandone eventuali interessi di mora e maggiorazioni, clausole con le quali le banche limitano il tasso massimo alla soglia stabilita.
Questo porta quindi a non generalizzare e ad esaminare ogni singolo caso, facendo una verifica delle condizioni generali del proprio contratto e analizzando alcuni importanti fattori, come le spese relative alla gestione della pratica, le penali, istruttoria, perizia, incasso rata ed eventuali polizze obbligatorie, fattori che potrebbero far rivelare al contribuente di avere in mano dei finanziamenti che oltrepassavano il tasso soglia già al momento della stipula.

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La questione è seguita da anni da varie associazioni,in base ad una recente sentenza della Cassazione – la n. 350/2013 – “quando il tasso di mora, le penali e le varie spese, tutte messe insieme superano il tasso soglia, stabilito dalla legge antiusura 108/96, anche i mutui diventano usurai e possono essere annullati con le relative procedure giudiziali bloccate”.
Altre sentenze della Cassazione hanno dato nuovi spunti al tema dell’usura bancaria, sottolineando come i tassi possano essere dichiarati usurari “anche nel corso di un rapporto di finanziamento (la cosiddetta usura sopravvenuta), non solo nel momento in cui sono pattuiti (usura originaria o preventiva)”. L’ultima decisione è del 10 gennaio 2014 e arriva dal Collegio di Coordinamento dell’Abf (Arbitro bancario finanziario) che, accogliendo le ultime sentenze sull’usura sopravvenuta, trasforma i mutui a tasso fisso in variabile, ma solo al ribasso. Questo vuol dire che – come riportato da Il Sole 24 Ore del 4 febbraio 2014 – “il tasso fisso del 10% previsto per un mutuo a 20 anni stipulato in passato può considerarsi usuraio, visto che nel corso della vita del contratto il tasso soglia di usura è sceso ben al di sotto, con un minimo nel primo trimestre del 2011 al 6,28%. Il tasso può diventare quindi usuraio nel corso della vita del finanziamento semplicemente in funzione delle mutate condizioni di mercato”.

Per tutelarsi, il contribuente deve stare attento in particolare ad un fattore: il tasso di mora, che consiste nell’interesse che la banca richiede quando il cliente non riesce a pagare una rata. Sempre secondo Lannutti, questo fattore è fondamentale per annullare il mutuo: “Nei casi di superamento del tasso soglia il mutuo diventa nullo solo se subentra il tasso di mora e non quando i cittadini pagano regolarmente le rate”. E che ” anche se non applicato, concorre al tasso effettivo globale, che deve essere inferiore al tasso d’usura”. Verificare se esiste un’anomalia è semplice: basta chiedere un estratto conto e i renditoconti delle rate alla propria banca, che è obbligata a fornite tutti i documenti degli ultimi 10 anni, inclusi contratti di mutui e conti correnti (a meno che non c’è la prescrizione). Se il contribuente rientra in questa categoria, può allora chiedere il rimborso integrale degli interessi pagati su mutui, leasing e finanziamenti, avendo inoltre la facoltà di non corrispondere gli interessi relativi alle rate residue.

Altrimenti, le associazioni di consumatori,hanno da tempo messo a disposizione sul proprio sito un modulo per calcolare i propri tassi (inserendo il tipo di tasso, la data di sottoscrizione e il tasso di mora) ed eventualmente richiedere il rimoborso. Inoltre, sul sito della Banca d’Italia è possibile aggiornarsi sugli attuali TEGM del trimestre in corso.

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(lo staff)

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Per concorso in usura bancaria sono indagati a Trani i vertici di Bnl, Unicredit, Mps e di Banca popolare di Bari (Bpb). Tra le 62 persone alle quali la Gdf di Bari sta notificando l’avviso di fine indagine ci sono anche ex dirigenti di Bankitalia e del ministero dell’Economia. Agli indagati si contestano tassi usurari su finanziamenti. Il reato di usura (bancaria) continuata ed aggravata viene contestato dalla procura di Trani ai danni di alcuni clienti-imprenditori del barese delle banche sottoposte ad accertamenti in relazione a finanziamenti concessi prevalentemente sotto forma di anticipazioni su conto corrente. Secondo il pm inquirente, Michele Ruggiero, il reato di usura è stato compiuto dagli organismi di governance e di controllo delle banche con il concorso morale degli ex vertici di Bankitalia e di un attuale dirigente del dipartimento del Tesoro del ministero dell’Economia e Finanze.

Si ‘accordavano’ sui crediti
Questi ultimi – secondo l’accusa – contravvenendo alle disposizioni della legge sull’usura, prescrivevano alle banche di calcolare (attraverso una particolare formula algoritmica) gli oneri dei finanziamenti concessi in rapporto al credito ‘accordato’, anziché (come richiesto dalla legge) a quello effettivamente ‘erogato/utilizzato’ dal cliente, così precostituendo le condizioni per una elaborazione (e successiva segnalazione a Bankitalia) da parte della banche di tassi effettivi globali (cosiddetti Teg) falsati poiché più bassi di quelli effettivamente praticati. Di conseguenza – secondo le indagini della Guardia di Finanza – gli interessi/remunerazioni applicati dalla banche alla clientela per determinate categorie di finanziamenti (in forma di anticipazioni su c/c) risultavano sempre entro i limiti dei ‘tassi soglia’, pur essendo in concreto ad essi superiori e, come tali, usurari.

indagati Tarantola (Rai) ed ex ministro Saccomanni
Tra i 62 indagati a cui la Gdf sta notificando avvisi di fine indagine per l’usura contestata ai vertici di Bnl, Mps, Unicredit e BpBari, vi sono il presidente della Rai, Anna Maria Tarantola, in qualità di ex capo della Vigilanza di Bankitalia, e il ministro dell’Economia del governo Letta Fabrizio Saccomanni, ex dg di Bankitalia. Vi sono anche il presidente del Cda di Bnl Luigi Abete e l’AD Fabio Gallia; per Unicredit l’ex AD Alessandro Profumo, ora presidente del Cda di Mps, e l’attuale AD Federico Ghizzoni; per Mps l’ex presidente Giuseppe Mussari e il suo vice Francesco Gaetano Caltagirone.

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Il 10 Maggio 2014 il sole 24 ore diffonde la notizia ,sentenza negativa per i Mutui in Usura .

Sicuramente un’articolo che influenza a non fare causa alla banca,in realtà il giudice di Domodossola ha dichiarato il contrario.premesso questo cercheremo di capire insieme quale sia la verità,questo dice l’articolo .

Fonte sole 24 ore

http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2014-05-09/usura-mutuo-doccia-fredda-chi-vuole-rivalersi-banca-184019.shtml?uuid=ABhgy5GB

Usura sul mutuo? Doccia fredda su chi vuole rivalersi sulla banca

Nuove sentenze di tribunali di merito che confermano che i tassi moratori promessi in contratto non vanno sommati aritmeticamente con quelli degli interessi corrispettivi (si veda da ultimo anche «Plus24» in edicola sabato 10 maggio). Provvedimenti che bocciano così le aspettative dei clienti di rivalersi nei confronti delle banche che avrebbero applicato tassi usurari sui prestiti ipotecari. Ma vediamoli nel dettaglio.

Un’elemento che non viene preso in considerazione è il più importante,chi prende in mano la vostra difesa,questo si evince dalle risposte sia del Tribunale di Napoli sia il Tribunale di Milano ,i conteggi sono sbagliati,la difesa è povera di motivazione logico matematico .

Abbiamo chiesto ai massimi esperti della materia,Avvocato Rosa chiericati e il Rag.Gaetano Vilnò Presidente Deciba.

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Questa la risposta

“DOCCIA FREDDA” SOLO PER CHI NON HA LA COMPETENZA ADEGUATA ALL’ANALISI DEI MUTUI

Intanto stabiliamo un punto fermo. Anche il Tribunale di Napoli è concorde nell’affermare che il Tasso di Mora non deve essere superiore alla Soglia di Usura, valendo, in caso contrario, i principi stabiliti dalla nota Sentenza di Cassazione n. 350/13 e le conseguenze che ne derivano: gratuità del mutuo o finanziamento. (Così anche per la Corte d’Appello di Venezia e Corte d’Appello di Torino).

Ma veniamo al caso deciso dal Giudice di Napoli.

L’opposizione a decreto ingiuntivo era stata svolta in prima battuta eccependo l’anatocismo degli interessi moratori su quelli corrispettivi senza dimostrarlo nemmeno con perizia di parte e nel corso del giudizio eccependo il superamento della soglia di usura sommando il tasso del mutuo (6,75%) con quello di mora (8,75%). In tutto avrebbe fatto il 15,5%, ovviamente superiore alla soglia di usura alla stipula che era pari al 8,865%. NIENTE DI PIU’ SBAGLIATO dal punto di vista matematico e giuridico.

E’ da quanto è uscita la sentenza 350/13 che molti soggetti, che si affermano tecnici o esperti, effettuano una tale operazione, ingenerando stupide illusioni seguite da altrettante docce fredde quando si arriva a sentenza.

L’analisi tecnico-giuridica è una cosa seria e la millantazione o il pressapochismo durano poco, ma intanto si fanno danni.

C’è un vannamarchismo diffuso in questo campo che va debellato con determinazione e senza indugi.

Sommare tra loro il tasso corrispettivo e il tasso di mora equivale a sommare pere con mele. E’ sempre frutta, ma quante mele e quante pere si avranno? è un’operazione illogica e sbagliata.

Ciò che si deve verificare è il cumulo usurario tra gli interessi corrispettivi e gli interessi moratori. Si tratta di un’equazione diversa, dalla somma aritmetica dei due tassi, che risponde ad una precisa logica di matematica finanziaria in ossequio al divieto di anatocismo.

E, ancora, il mutuo va analizzato in ogni sua applicazione, debbono essere tenute in considerazione le spese collegate all’erogazione del credito per calcolarne il costo effettivo.

In un caso come quello deciso dal Tribunale di Napoli, molto probabilmente la clausola di determinazione del tasso è nulla per motivi diversi da quelli invocati in primo grado, ma trattandosi di causa di nullità può ancora essere fatta valere in secondo grado. In ogni caso, è anche possibile, che la verifica del cumulo usurario porti all’usurarietà del mutuo.

Purtroppo questo signore è capitato in mano a persone non in grado di tutelarlo e queste sono le conseguenze.

Ringraziamo per la collaborazione

Aggiungiamo

Come qualsiasi altro lavoro ci saranno bravi professionisti e meno bravi,oggi abbiamo la corsa alla perizia che costa meno,diffidate da chi vuole vendervi una perizia buttando fumo negli occhi con PRE ANALISI GRATUITE,l’argomento è delicato,contro le banche si vince solo con grandi professionisti .

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(lo staff)

Uno degli argomenti che preferisco:usura bancaria,stanca di vedere sopprusi e stufa della situazione di restrizione in cui le banche fanno affondare l’economia con il merito di essere spalleggiate da un governo quasi inesistente.

Molti di noi non fanno caso al proprio conto corrente e non immaginano quanto costa sconfinare senza fido.La situazione è molto grave,più di quanto uno possa immaginare.
Molte volte ho la sensazione che le banche marcino su questa cosa,non concedono i fidi ma applicano tassi da usurai sugli scoperti ed ora vi farò degli esempi,con l’aiuto di un pò di fonti.

Le commissioni previste dagli istituti bancari sullo scoperto di conto sono,di norma,poco trasparenti e i clienti tendono a non leggere le postille del contratto o a sottovalutarle. Bisogna,invece,sottolineare che andare a secco con il proprio conto corrente può arrivare a costare 50 euro anche per un solo giorno.

Il passato decreto dell’ex ministro Bersani ha sostituito le vecchie commissioni sul massimo scoperto con norma atte ad attenuare il peso sul cittadino.Ad oggi non sembra,però,che sia cambiato molto rispetto a dieci anni orsono,anzi.

Andare in rosso sul conto corrente,quindi,costa molto.In merito è stata sviluppata un indagine dall’Università Bocconi di Milano,che ha preso in considerazione le prime sei banche italiane,analizzando due casi di sconfinamento extra-fido e senza fido.In quest ultimo caso si nota come i tassi nominali arrivino al 17% mentre nel primo oscillano fra il 13,5% e il 16,6%.
Il conto scoperto sul conto corrente,quindi,costa maggiormente se non si ha un fido e ,come sottolinea la ricerca della Bocconi,andando in negativo di 500 euro per un giorno,gli oneri arrivano a essere pari,ad esempio,a 50,23 euro con MPS o a 25,19 con BNL.Costi importanti,quindi,che possono aumentare anche per i clienti che godono di un fido ma lo superano: per 500 euro di rosso si arriva a pagare 25,19 se si sconfina.

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Ogni tre mesi la banca d’italia stabilisce il tasso massimo di interesse,detto anche tasso soglia,che le banche possono applicare ai loro clienti,quando questi chiedono un mutuo,un prestito o un fido.
Quando questo tasso soglia viene superato,la banca commette un usura e i clienti possono richiedere i soldi indietro,ovviamente con un iter legale e appoggiati da persone competenti.

Per capire se si è stati oggetto di interessi da usura,per prima cosa è necessario recarsi in banca e richiedere l’estratto conto.Per legge la banca è obbligata a dare i documenti degli ultimi 10 anni,il contratto del conto corrente e il contratto di fido.Si possono controllare anche i conti correnti già chiusi,a meno che non siano passati più di 10 anni.

Almeno il 60% delle famiglie italiane hanno stipulato un mutuo per l’acquisto della casa,e si riscontrano spesse delle anomalie nel tasso di mora, ovvero quel interesse che la banca si fa dare in più quando il mutuatario non riesce a pagare qualche rata.Infatti,anche il tasso di mora in molti casi supera il tasso soglia consentito dalla legge.Il contratto in questo caso è da considerarsi nullo,infatti se sono convenuti interessi usurai,non sono dovuti interessi di nessun tipo.I contratti sono quindi illegittimi solo perchè firmati.Nel caso in cui un cliente avesse firmato un contratto di mutuo trentennale dieci anni fa e ora accertasse il fatto che la banca abbia applicato interessi usurai,la banca sarà costretta a restituire gli interessi;e dalle statistiche esposte sul sito della banca d’italia,i mutui scritti nei bilanci delle banche ammontano a circa 800 miliardi di euro,gli interessi che mediamente le banche prendono da questi mutui,sono 40 miliardi all’anno.Se il 60% di questi sono contratti capestri,significa che il 60% di questi 40 miliardi deve essere restituito ha chi ha stipulato il mutuo.

La sentenza della corte di Cassazione riassume il comportamento scorretto tenuto da alcune banche: ” se sono convenuti interessi usurari la clausola è nulla e non sono dovuti interessi”.Alcune famiglie alle quale la banche aveva messo la casa all’asta perche indietro con le rate del pagamento del mutuo,hanno ottenuto dal tribunale una sospensiva,perchè in questi contratti di mutuo vi erano tassi di mora molto elevati che sono andati in usura e la procura delle Repubblica ha dato ragione alle famiglie e ai suoi legali dando un provvedimento di sospensiva.

Se gli ispettori della banca d’italia riscontrano alcune anomalie,è possibile sanzionare le banca per importi significativi. E’ possibile rivolgersi all’arbitro bancario finanziario,una sorta di giudice che cerca di risolvere i problemi tra banca e cliente. Costa circa 20 euro e decide in maniera rapida,per cause fino a 100 mila euro. Nel caso in cui le banche non pagassero,i loro nomi verrebbero pubblicati sul sito dell’arbitro bancario,una sorta di lista nera.

La banca,però,deve restituire solo gli interessi che sono stati corrisposti usurariamente.

(lo staff)

Che Bankitalia fosse collusa con le banche adoperandosi con istruzioni posticce per aggirare le norme penali di legge e le sentenze per favorire le sue carissime socie,non è più solo un sospetto,,ma è scritto nero si bianco dalla Corte di Cassazione,la cui sentenza n.46669/2011 ha smascherato il ruolo che ha svolto nell’affare usura. Recita la sentenza: “Quindi,come peraltro rilevato sia dal Tribunale che dalla Corte Territoriale,anche la csm deve essere tenuta in considerazione quale fattore potenzialmente produttivo di usura (…) Le circolari e le istruzioni della Banca d’Italia non rappresentano una fonte di diritti e di obblighi e nella ipotesi in cui gli istituti bancari si conformino ad una erronea interpretazione fornita dalla suddetta banca in una circolare,non può essere esclusa una sussistenza del reato sotto il profilo dell’elemento oggettivo.

Le circolari o direttive,ove illegittime e in violazione di legge,non hanno efficacia vincolante per gli istituti bancari sottoposti alla vigilanza di Bankitalia,neppure quale mezzo di interpretazione,trattandosi di questione nota nell’ambiente del commercio che non presenta in se particolari difficoltà (…).

Non contenta di questa grave censura della Corte Suprema,che smascherato dopo un decennio,il colpevole comportamento,che ha usurato milioni di utenti,la Banca d’Italia ci riprova, si vede che è recidiva,con l’ennesima circolare- ovviamente come al solito priva di firma a riprova che la trasparenza e la legge vigente nella Pubblica Amministrazione non sono di casa a Palazzo Koch- dopo la sentenza in Cassazione 350/2013 del giugno scorso che aveva stabilito che “quando il tasso di mora,le penali e le varie spese,tutte messe insieme superano il tasso soglia,stabilito dalla legge anti usura 108/96,anche i mutui diventano usurari e possono essere annullati con le relative procedure giudiziali bloccate.”

La Cassazione infatti,con tale sentenza n. 350/2013 oltre a permettere il recupero integrale degli interessi pagati sui mutui,leasing e finanziamenti,quando i tassi o le penali superano la soglia di usura,ha stabilito che il mutuo ipotecario può essere annullato se ricorrono alcuni estremi che lo riportino a superare il tasso di usura e quindi usufruendo di tutte le possibilità previste dalla legge 1815,richiamato anche dall’art 644 CP e dall’art 4 della legge 108/96 che in sintesi prevedono la nullità della clausola contrattuale.
Recita infatti tale art 1815 sugli interessi ” Salvo diversa volontà delle parti,il mutuatario deve corrispondere gli interessi al mutuante,per la determinazione degli stessi si osservino le disposizioni dell’art 1284. Se sono convenuti interessi usurari ,la clausola è nulla e non sono dovuti interessi”.

Per determinare il tasso di usura bisogna inserire tutte le somme addebitate dalla banca tra spese,penali,interessi di mora ecc..,e l’ammontare complessivo rappresenterà la quota precisa che dovrà determinare il cosiddetto TEG “tasso effettivo globale”, se questo è superiore al Tasso Soglia ,il rapporto è in usura.

Tale situazione si verifica in presenza di insolvenze o di ritardi nei pagamenti,con le penali applicate precedentemente pattuite in modo sproporzionato rispetto ai limiti del tasso di usura,ad oggi con la nuova sentenza diventa molto più agevolato far valere questo principio. Questa opportunità di poter verificare e valutare anche sui mutui i tassi di usura,applicando tale principio già stabilito per i rapporti di affidamento bancario,diventa un elemento di ulteriore verifica da effettuare per far valere i propri diritti e poter sospendere azioni giudiziali in corso e illegittime.

Nonostante tale ennesima chiara pronuncia contro le banche,Bankitalia il 3 luglio,emanava ancora una volta una circolare non firmata, dove affermava che gli interessi di mora erano esclusi dal calcolo del Teg perchè non dovuti dal momento dell’erogazione del credito; poichè anche questa circolare è illegale come le altre censurate dalla Cassazione,varie associazioni e studi di consulenza bancaria e illeciti bancari,hanno depositato svariate denunce contro la Banca d ‘Italia,ipotizzando il reato di concorso nel’ usura.
Tutto questo per dare voce a cittadini e imprenditori strozzati dagli alti tassi di interesse imposti dalle banche,che non hanno potuto far valere le proprie ragioni in giudizio poichè,anche se i tassi rilevati trimestralmente eccedevano i tassi soglia stabiliti dal codice penale,trovavano ostacolo nella famosa circolare,che impediva il computo della commissione di massimo scoperto a quei corretti conteggi,ribaditi da plurime sentenze della Suprema Corte.

(lo staff)