Ecco un altra storia di usura dove rischiano direttori e funzionari di banca accusati di usura bancaria. La domanda che ci poniamo è, quelli praticati furono tassi di interesse che avevano superato il tasso soglia?quante volte ci facciamo questa domanda in presenza di un mutuo. E questo l’interrogativo a cui dovrà dare risposta il procedimento penale avviato alcuni anni fa nei confronti di tre dirigenti e di un funzionario della filiale di una banca della provincia ionica.

Tutti e quattro accusati di concorso in usura continuata,dovranno comparire davanti al giudice delle udienze preliminari il prossimo 9 aprile. A partire da quella data spetterà ai presunti protagonisti della storia tentare di difendersi e sgretolare come un castello di sabbia,le contestazioni formulate sulla sorta di quanto emerso dalla denuncia di un correntista,dalla documentazione acquisita dalla Guardia di Finanza e dalla relazione tecnica stilata dal consulente nominato dagli inquirenti

Elementi che hanno indotto il procuratore capo a puntare l’indice contro tre responsabili dell’istituto di credito ed il gestore di rapporti di conto corrente. I fatti si sarebbero verificati fra l’autunno del 2005 ed il settembre 2008;stando all’ipotesi accusatoria messa nero su bianco dal procuratore capo,in quell’arco di tempo sarebbero stati praticati tassi superiori a quelli fissati dalla Banca d’Italia, e in alcuni casi avrebbero superato anche il 12%,causando al cliente problemi economici non indifferenti,da indurlo a rivolgersi alla procura.

Secondo l’accusa,gli imputati si sarebbero fatti riconoscere dal correntista “vantaggi usurari in favore della banca effettuando una indebita e spropositata capitalizzazione trimestrale soprattutto in relazione agli sbilanci negativi registrati,tali da superare il famigerato Tasso soglia usura previsto dalla normativa vigente.

Al termine delle indagini,gli inquisiti cercarono di dimostrare la correttezza del proprio operato,ma i loro tentativi non sono riusciti a raggiungere gli obiettivi prefissati. Le giustificazioni e i chiarimenti,o per meglio dire le scuse e una scalata sugli specchi,portati all’attenzione del pubblico ministero non sono serviti a chiudere la vicenda. Adesso,la disputa giudiziaria si sposta nelle aule del Palazzo di Giustizia,o meglio in quelle delle udienze preliminari.

Il tutto fra poco meno di tre mesi e noi ovviamente seguiremo la notizia.

( lo staff)