Come evitare il pignoramento del conto corrente

Il pignoramento del conto corrente è una forma di espropiazione forzata, regolamentata dal Codice Civile, che rientra nel cosiddetto “pignoramento presso terzi”. Si tratta di una modalità di recupero crediti che agisce sui beni mobili del debitore e che può essere eseguita da qualsiasi banca o Istituto di Credito ma anche da un privato o dall’Agenzia delle Entrate. Se stai vivendo una situazione economicamente difficile, sapere come evitare il pignoramento del conto corrente ti permette di non incorrere in situazioni molto dure da sostenere. Vediamo come fare con questo semplice ma esaustivo tutorial.

Fai chiarezza sul pignoramento di beni mobili

Il primo passo per riuscire a evitare un pignoramento conto corrente è conoscere come funziona questa procedura. È il Tribunale ad autorizzarla su richiesta di un creditore ed è regolamentata dall’art. 491 del nostro Codice Civile. Si rischia di incorrere in questo provvedimento quando si è arrivati a maturare un debito insoluto da tempo.
Se hai un’azienda a richiedere il pignoramento del conto corrente può essere anche un fornitore. Se sei un privato esso può essere richiesto da una ditta che ha effettuato dei lavori per te e che non hai pagato. Il pignoramento si può eseguire sia sugli autonomi che sui dipendenti anche se per questi ultimi spesso viene scelta dai creditori una formula diversa che porta ad assicurarsi il denaro prima che venga erogato sul conto.

Verifica di non avere già il conto pignorato

Come verificare di non avere il conto pignorato è semplice: sarà sufficiente utilizzare l’app fornita dalla banca per l’home banking. Se il conto è stato effettivamente pignorato ci sarà traccia di un prelievo forzato. Hai il sospetto di aver subito un pignoramento? Chiedi subito conferma alla tua banca.

Controlla i termini di legge

Come funziona il pignoramento del conto corrente e/o pignoramento presso terzi? Per scoprirlo devi verificare se la procedura ormai in atto è stata eseguita nel rispetto della legge. Il creditore deve aver ottenuto un decreto ingiuntivo e ci vuole una sentenza di condanna. Anche le conciliazioni firmate così come l’atto di mutuo notarile costituiscono titoli esecutivi. Diversamente, se non eseguita nel rispetto del Codice Civile, la procedura non è valida e deve essere contestata.

Contesta una procedura di pignoramento

Nel caso in cui la banca ti confermi un pignoramento in atto puoi opporti contestando ad esempio qualche vizio nella forma di esecuzione della procedura. Se ritieni di avere la documentazione adatta puoi anche tentare di impugnare la sussistenza stessa del debito che ha portato alla procedura di pignoramento dimostrando che è stato prescritto oppure che lo hai già saldato. Ricorda che per la contestazione degli atti esecutivi hai un limite di tempo di 20 giorni dalla notifica.

Trova un accordo con il creditore

Questa eventualità si può verificare nel caso in cui tu abbia già subito un pignoramento. Se riesci ad accordarti con il creditore per il saldo del tuo debito potrebbe ritirare la richiesta di pignoramento depositata in Tribunale. Anche nel caso in cui sia l’Agenzia delle Entrate ad aver agito nei tuoi confronti essa potrà ritirare la richiesta a fronte di un accordo per saldo o rateizzazione.

Evita il pignoramento usando metodi legali

Esistono modi legali per evitare il pignoramento? La risposta è affermativa. Vediamo dunque nel dettaglio tutte le modalità consentite dalla legge per evitare il pignoramento presso terzi. Il conto corrente può essere:

Portato in rosso

Un primo modo per evitare di ritrovarsi con il conto bloccato per pignoramento è quello di portare in rosso il tuo conto corrente o quello della tua azienda. I conti in rosso non possono essere pignorati e neppure eventuali fidi ottenuti dalla banca.

Azzerato

Prelevare tutti i soldi dal conto corrente costituisce una seconda modalità di azione. Molti creditori infatti scelgono il pignoramento del cc perché hanno già potuto farsi un’idea della liquidità che hai a disposizione. Avere un conto a 0 euro scoraggia chiunque a intentare una qualsiasi azione di rivalsa sul tuo conto.

Cointestato

Se decidi di cointestare il tuo conto corrente le possibilità di subire azioni di pignoramento si dimezzano. Un 50% del conto infatti non sarà più tuo ma del coniuge o di altro cointestatario. Si tratta di una soluzione non risolutiva perché il conto, una volta cointestato, risulterà comunque pignorabile.

Lasciato con un saldo bassissimo

Se lasci 50 o 100 euro sul conto sarà impossibile agire sulla tua disponibilità economica. Si tratta di una soluzione che ti consente di guadagnare tempo perché l’Ufficiale Giudiziario vedrà solamente il saldo bassissimo e nel frattempo tu potrai aprire un altro conto corrente.

Dotato di un iban estero

La soluzione di aprire un conto corrente estero è poco funzionale perché esiste un decreto ingiuntivo di valenza europea. Se è il fisco italiano che vuole pignorarti il conto corrente ci riuscirà anche se hai un conto corrente europeo.

Avvia la procedura di sovraindebitamento

Questa soluzione è definita procedura di sovraindebitamento e si riferisce alla legge numero 3 del 2012. Permette ai soggetti in gravi difficoltà finanziarie di saldare i propri debiti in modalità diversa rispetto a ciò che è riportato nei contratti stipulati con le banche. Nella procedura rientrano anche i debiti contratti con i privati e con la Pubblica Amministrazione. La procedura si apre rivolgendosi all’Organismo di Composizione della Crisi competente per il Territorio ed è fattibile sia in forma cautelativa e sia nel caso in cui l’azione di pignoramento sul conto corrente sia già stata eseguita.

Controlla se il tuo conto corrente è pignorabile

Esistono conti correnti che non possono essere pignorabili? Tutelarsi da un pignoramento del cc è possibile anche verificando che il proprio conto non rientri nelle categorie tenute fuori per legge da qualsiasi tentativo di rivalsa. Nel dettaglio non sono pignorabili:

Gli assegni di accompagnamento disabili

Il conto corrente sul quale viene versato l’assegno di accompagnamento per i disabili non è pignorabile per legge. Esso serve infatti a persone che necessitano di utilizzare il denaro che è stato loro riconosciuto per problematiche serie.

Le rendite di assicurazioni sulla vita

Anche in questo caso la legge non consente alcuna azione di pignoramento. Le polizze assicurative sono impignorabili e non si possono neppure seguestrare. Restano fuori da ogni rivalsa anche in caso di fallimento.

Le pensioni di invalidità

Nel rispetto dell’art. 545 del Codice di Procedura Civile le pensioni di invalidità non sono pignorabili. Sono infatti erogate al fine di assicurare assistenza alle persone in presenza di una vita già difficile.